Cantine a rischio, troppe spese

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Aziende vitivinicole in difficoltà per gli aumenti dell’energia e delle materie prime

CANNETO PAVESE – Al via in Oltrepò pavese la raccolta delle uve rosse, ma sulla vendemmia pesano gli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime che rischiano di mettere in ginocchio molte aziende vitivinicole. A lanciare l’allarme è la Coldiretti regionale: «L’export del vino lombardo cresce del 12,6% nei primi sei mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma nelle campagne pesa la crescita esponenziale dei costi con un +35% in media a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina, con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi» – sottolinea l’associazione di categoria. A livello quantitativo, la produzione di uva di quest’anno in Lombardia fa registrare un calo del 20% rispetto al 2021, a causa in particolare di siccità e grandinate, che hanno colpito soprattutto il territorio oltrepadano, dove in alcune zone, come la val Versa, è stata compromessa gran parte della vendemmia. Ma a preoccupare parecchio sono proprio i rincari delle materie prime e degli imballaggi: «Sul fronte dei costi nei vigneti si registrano rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. – aggiunge Coldiretti – Una bottiglia di vetro costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rincari del 35% e del 45%. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%». Intanto sta entrando nel vivo la raccolta delle uve rosse: secondo le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, «c’è stato, ed è previsto nelle zone ancora da vendemmiare, un anticipo rispetto al 2021 di circa 10/12 giorni. – si legge nel report – La campagna è stata caratterizzata da temperature in certi casi anche molto superiori alla norma (il mese di luglio ha segnato la media termica più alta dall’inizio dei dati storici) con pochissima escursione termica tra notte e giorno, precipitazioni molto scarse in tutte le zone. Ottimo, quasi ovunque, lo stato sanitario delle uve. Per le uve rosse, grazie alle piogge del mese di agosto che hanno ristabilito i normali equilibri, si prospetta un’annata molto interessante seppur non molto carica a livello produttivo».

Oliviero Maggi

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