Ernesto esperto in “cortesie per gli ospiti”
Ammirata, agente di Polizia locale di Stradella, da sempre impegnato in oratorio, ha vinto una puntata del programma di Real Time insieme all’amico Federico Zazzera. Con un menù a base di vini dell’Oltrepò
di Marco Rezzani
Classe 1990, di Stradella – «la mia Stradella, luogo in cui sono cresciuto, in cui mi sono formato e dove ho i miei affetti più importanti, città che non cambierei con nessuna altra al mondo» –, figlio unico con papà e mamma originari della stupenda terra calabrese, in tasca una laurea in Scienze religiose, insegnante dal 2011 al 2017 e ora agente di Polizia Locale proprio a Stradella: stiamo parlando di Ernesto Ammirata. Sposato con Priscilla, impegnato da sempre in parrocchia e in oratorio, «che per me è casa; un servizio che è sempre stato fondamentale nella mia vita, quel qualcosa che mi rende testimone della mia fede». Con due passioni: la musica e la cucina. Quest’ultima l’ha portato a vincere una puntata di “Cortesie per gli ospiti”, fortunata trasmissione in onda su Real Time.
«La passione per la musica – sottolinea Ernesto – mi è stata tramandata da mio padre e dai suoni e dai profumi provenienti da una bottega di una famiglia di liutai, i De Bonis, nel paese d’infanzia di papà, immerso nella valle del Crati. Quando d’estate si andava in vacanza in Calabria molto del mio tempo lo trascorrevo lì, ad ascoltare le armonie provenienti da liuti, chitarre a battente e violini, e a sentire i profumi dei legni, delle colle e delle vernici usati per dare vita a questi magnifici strumenti. È proprio di uno di questi che mi sono innamorato, il violino. A tal punto che ho frequentato l’accademia di musica di Stradella prima e il conservatorio “Vittadini” di Pavia dopo, sotto la guida e l’esempio di un grande maestro, Luca Torciani. La musica per alcuni anni è stata preminente nella mia vita anche professionale fino a quando ho dovuto scegliere che tipo di evoluzione lavorativa intraprendere e così ho deciso di dedicarmi alla musica nel tempo libero, suonando il mio violino, ma anche dilettandomi nella direzione del canto corale e nell’insegnamento della musica ai bambini». Ammirata, infatti, dal 2010 dirige la corale “Don Bruno Bottallo” di Stradella e insegna alla scuola dell’infanzia “Gavina”.
E poi la cucina. «Cucino sin da quando sono bambino. – racconta – Sono cresciuto osservando mia mamma dedicarsi alla cucina con dedizione, pazienza ed entusiasmo. I ricordi in cucina con lei sono parte fondamentale della mia infanzia. Crescendo ho iniziato a sperimentare quello che negli anni avevo appreso, constatando con piacere che l’arte culinaria mi regalava soddisfazioni, mi rilassava e rendeva felici amici e parenti. E da lì ho sempre portato avanti questo mio hobby, sperimentando nuovi piatti, dalla cucina locale a quella regionale italiana, dai sapori dei piatti balcanici a quelli di India e oriente. Per i miei amici sono una specie di “jukebox” della cucina; mi chiedono ricette e io periodicamente organizzo cene in cui cerco di soddisfare i loro desideri. Mi piace cucinare di tutto, anche i piatti che non amo mangiare, ma soprattutto sono appassionato di lievitati, pizze, focacce, pane, preparazione a base di carne e paste ripiene».
Dalla cucina ai social lo spazio è breve ed è stato così anche per il giovane stradellino: «Sulla scia di questa passione ho aperto una pagina Instagram, ernest_oltrefood, uno spazio social dove pubblico ricette e preparazioni. Un profilo che in poco tempo ha raccolto molti consensi. Mi piace postare ricette da tutto il mondo e soprattutto interagire con i miei followers».
Come inaspettato è stato l’approdo alla televisione con la vittoriosa partecipazione, alcune settimane fa, a “Cortesie per gli sopiti”, programma in cui due coppie si sfidano a colpi di manicaretti, buone maniere e bellezza della casa, ambiti giudicati rispettivamente dai tre giudici Roberto Valbuzzi, Csaba dalla Zorza e Luca Calvani.
«Nel marzo 2020, dopo aver gestito insieme ai colleghi le prime fasi della pandemia, – spiega Ammirata – mi ammalo e sono costretto a una lunga quarantena. Chiuso in casa da solo, oltre che a cucinare tutto il giorno, suonare e leggere, mi diletto nello zapping televisivo e mi imbatto nel programma di Real Time. Immediatamente cerco il sito e mi iscrivo. Passati due anni, a maggio di quest’anno, mai più avrei pensato di essere convocato per la registrazione del programma. Ho quindi chiesto a Federico Zazzera, amico d’infanzia, cresciuto con me in oratorio, e collega di musical teatrali per tanti anni nella compagnia dell’oratorio di Stradella, se volesse fare coppia per questa sfida. La sua risposta affermativa ha dato inizio a questa avventura, tra creazione del menù, prove su prove, giro nelle cantine delle nostre colline per gli abbinamenti e lezioni su come preparare una tavola impeccabile».
Di tutto un oltre…Po, il titolo del menù proposto da Ernesto e Federico e giudicato dallo chef Roberto Valbuzzi con un 9, senza nemmeno un appunto.
«Si è trattato – conclude Ernesto – di un viaggio con i piatti delle nostre cene a tema in amicizia, abbinati ai vini dell’Oltrepò. Abbiamo proposto come antipasto una focaccia con crema di robiola, prosciutto crudo di Parma 24 mesi e fichi caramellati insieme a una caprese al cucchiaio, il tutto accompagnato da un Metodo Classico della Cantina Pietro Torti. Come primo una rivisitazione dei pizzoccheri, piatto conosciuto molto bene dal giudice Valbuzzi essendo valtellinese, ovvero un raviolo alla valtellinese con fonduta di casera e polvere di salvia, abbinato a un Barbera riserva sempre della Cantina Torti di Montecalvo Versiggia. Come secondo un brasato di manzo al Buttafuoco, accompagnato da una giardiniera in agrodolce, abbinato a un Buttafuoco storico della Cantina Francesco Maggi Francesco. Per dolce una cheesecake monoporzione ai frutti di bosco con un moscato di Volpara della Cantina Monterosso. Si è trattato di una bellissima esperienza che ci ha messo alla prova e ci ha fatto molto divertire, tra tempi televisivi, improvvisazione e tensione».
All’inizio della nostra chiacchierata Ernesto Ammirata dice di aver già vissuto più vite. Come dargli torto? E chissà che quest’ultima, in cucina, non sia preludio a una fama più grande? Intanto noi prepariamo la tavola. Al menù ci pensa lui!