Terra (Terrae), dalle radici al mondo
Il saggio di Guido Rosso, dirigente scolastico dell’istituto “Marconi”, indaga l’esistenza di una civiltà contadina letteraria che si ritrova in Cesare Pavese, John Steinbeck e in altri autori del Novecento
Le edizioni Puntoacapo di Novi Ligure hanno da poco pubblicato il saggio Terra (Terrae) di Guido Rosso, dirigente dell’istituto superiore “Marconi” di Tortona. L’autore di origine novese, laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Genova, curatore di corsi di formazione su Pavese e Fenoglio, ha presentato in anteprima il suo lavoro giovedì 6 ottobre, presso il Circolo di Lettura tortonese, in occasione della conviviale mensile del locale Rotary Club, alla presenza del direttore editoriale Mauro Ferrari.
Il testo approfondisce alcuni aspetti connotativi dell’opera di Cesare Pavese, prendendo spunto dal romanzo breve Paesi tuoi e ipotizzando l’esistenza di una civiltà contadina letteraria universale, con caratteri comuni, pur nella diversità, ritrovabili in altre opere dell’autore piemontese, quali le poesie e i Dialoghi con Leucò, ma anche in testi di altri scrittori. In particolare viene istituito un parallelo con Uomini e topi, per poi proseguire allargando l’esposizione con un ampio riferimento a Furore, entrambe opere di John Steinbeck.
Il saggio è una sorta di percorso di letteratura, di arte e di vita che sintetizza un periodo vissuto da Rosso di studi e di frequentazione delle Langhe: a metà degli anni ’90 aveva curato un volumetto del pittore Giovanni Massolo che richiamava il Piemonte meridionale all’indomani dell’alluvione del 1994.
Nel suo lavoro Rosso ipotizza una similitudine tra il mondo contadino di Cesare Pavese e quello di Steinbeck, che è legata anche al periodo storico di genesi dei due romanzi: la seconda metà degli anni ’30 e gli inizi degli anni ’40. Pavese, infatti, in quegli anni traduce Uomini e topi e da questa esperienza emerge una consapevolezza del ruolo della terra che affiora forte nel suo successivo La luna e i falò.
Il libro presenta anche un apparato iconografico che è testimonianza di un rapporto affettivo di Rosso con i luoghi di Pavese. Le foto riprodotte in bianco e nero appaiono come sono state realmente scattate. Una, in particolare, raffigura la collina, figura antropomorfa evocata da Cesare Pavese in Paesi tuoi che richiama il seno materno. Un’altra propone la casa di Nuto de La luna e i falò che oggi è stata trasformata in museo.
Paesi tuoi e Uomini e topi sono due tragedie del mondo contadino che hanno in comune l’unità di tempo, di luogo e di azione: entrambi si snodano tra venerdì e domenica, giorno delle tragedie per chi non ha radici e la città è luogo di perdita delle radici che permette di comprendere come “un paese ci vuole”. Soltanto chi torna si rende conto di quanto siano importanti le radici e percepisce come tutto sia cambiato pur restando uguale.
Interessante anche l’origine del titolo. La parola “terra” per l’autore è eufonica e riassume quanto contenuto nel saggio. La scelta del termine, dunque, è una sintesi del contenuto ma anche un riferimento a un vocabolo caro a Pavese che torna molte volte nelle sue pagine, per esempio in una raccolta di poesie dedicate a Bianca Garufo. Invece mettere tra parentesi Terrae, plurale latino, termine universale, rimanda al mondo contadino letterario, ma può essere anche letto come un dativo di possesso e forse come un genitivo che richiama la ricerca di valori e di radici persi nello spostamento verso l’agognata realtà cittadina ma sempre invocati.
Il testo sarà presentato ufficialmente presso la Biblioteca Civica di Tortona lunedì 24 ottobre prossimo, alle ore 17. Altre presentazioni si terranno a Novi Ligure il 16 novembre, in Biblioteca Civica, e ad Alessandria, presso il Museo Etnografico della Gambarina, il 22 novembre alle 17.
Daniela Catalano