Le parole che non ti ho detto

Visualizzazioni: 543

di Silvia Malaspina e Carolina Mangiarotti

La vita di ciascuno di noi è diventata sempre più frenetica e densa di impegni: a un osservatore esterno e distaccato appariremmo, probabilmente, dominati dall’horror vacui e dal timore di essere sopraffatti dall’inattività. Questo moto perpetuo comporta conseguenze nella vita famigliare e quotidiana: ci riproponiamo di discutere di determinati argomenti, ma può capitare che questi “passino in cavalleria”, sopraffatti dal vortice di occupazioni o dal calare della stanchezza.

Sarebbe auspicabile ritagliarsi un momento della giornata in cui espletare una rendicontazione delle problematiche di interesse comune e rispettare rigorosamente l’appuntamento, ma non sempre il “ne parliamo a cena” riesce a trovare un’applicazione pratica e quindi il momento del dialogo e del confronto viene differito.

Tra donne la cosa è ancora più complicata, perché entrano in gioco quei simpatici cavilli caratteriali che i luoghi comuni, non a torto, attribuiscono al gentil sesso: irascibilità, permalosità, introversione. Ecco la nostra cronaca di una conversazione fallita: «Hai letto sul registro elettronico di quell’incontro per l’orientamento universitario? Mi sembra interessante, c’è un link al quale iscriversi.» «Per favore, sono appena tornata da scuola: lasciami respirare! Poi ci guardo e ne parliamo.» Trascorso un congruo intervallo di tempo, verso l’ora del tè: «Hai voglia di leggere sul registro per l’orientamento?» «Non mi parlare mentre studio! Non vedi che sto affogando nei libri? Stasera lo guardo.» Sopraggiungono le tenebre, la cena riposa al caldo nel forno (approfittiamone finché il caro bollette ce lo consente!) e, nell’attesa di mettersi a tavola: «Possiamo parlare un attimo di quella faccenda dell’orientamento?» «Uffa! Devo fare la doccia, sono appena tornata dalla palestra. Ne parleremo! Hai sempre un’ansia… Lasciami un po’ tranquilla.» A questo punto la congiunzione astrale Ariete ascendente Leone prende sanguignamente il sopravvento e investe la malcapitata Acquario: «Insomma! Con te non si può mai parlare! Al mattino hai sonno e devi sbrigarti per andare a scuola, a pranzo devi staccare la testa, al pomeriggio studi e non ti si può disturbare, alla sera sei stanca, devi fare la doccia, chattare con i tuoi amici, tuffarti dentro Netflix… va bene, fai quello che vuoi, peggio per te: se scadono i termini per l’iscrizione ti arrangi, io non ti dico più niente, me ne lavo beatamente le mani!» «Certo che tu non risparmi le parole e ne usi in abbondanza! Le parole che non ti ho detto per te è solo un film, ma ogni tanto, potresti adottarlo come motto.»

Il finale della storia? Al momento siamo ancora entrambe in attesa: l’una di trovare il tempo per parlarne, l’altra di essere in una disposizione d’animo meno furente e più disposta al dialogo.

silviamalaspina@libero.it

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *