La “Santa Cecilia” celebra Perosi
Venerdì 4 e sabato 5 novembre il convegno dell’associazione e la Messa celebrata dal vescovo
TORTONA – Nell’ambito della sua pluricentenaria attività di promozione, ricerca e approfondimento sulla musica sacra, l’“Associazione Italiana Santa Cecilia” di Roma ha organizzato a Tortona il convegno intorno alla figura di Lorenzo Perosi (che ne fu presidente emerito), impreziosendo le manifestazioni del calendario del “Perosi Festival” nel 150° anniversario della nascita del compositore.
Condensato in una giornata di studio che si è svolta tra venerdì 4 e sabato 5 novembre e culminato con la solenne concelebrazione eucaristica in cattedrale, l’appuntamento ha offerto l’opportunità di approfondire la figura e l’opera di Perosi, attraverso un ideale percorso che ha toccato un po’ tutti gli aspetti della questione, senza scadere nella retorica o nell’aneddotica ma affrontando in modo succinto e scientifico parecchie tematiche di pregevole importanza. Dopo i saluti di istituzionali affidati a don Paolo Padrini, per la Diocesi, a don Renzo Vanoi per la congregazione Orionina e a Mons. Tarcisio Cola presidente dell’Associazione Italiana Santa Cecilia (A.I.S.C.) di Roma, i partecipanti, ospitati nell’Auditorium della CR Tortona, hanno fruito delle intense relazioni di padre Marco Repeto e di don Valentino Donella ai quali erano rispettivamente assegnati i temi del rapporto tra Perosi e il Canto Gregoriano e l’approfondimento delle caratteristiche musicali e formali dell’Oratorio pero- siano. Nella serata di venerdì, in cattedrale, il pubblico ha assistito alla magistrale interpretazione del “Rossini Chamber Choir”, diretto da Simone Baiocchi che, in prima esecuzione moderna, ha presentato la “Grande Messa da Requiem” composta da don Lorenzo per i funerali di Leone XIII nel 1903; un’opera di grande intensità teologica, di densa spiritualità e colma di quel phatos emotivo in grado di condurre l’ascoltatore al “trascendente” dischiudendogli (come tutta la vera musica ispirata può fare) il senso del sacro e del divino.
Tale concetto, applicato a Perosi, ha costituito il filo conduttore di tutto il convegno.
I lavori sono ripresi la mattina di sabato 5 novembre con tre interessanti contributi: Simone Baiocchi ha tracciato i collegamenti tra Perosi e la tradizione polifonica romana con la quale si è interfacciato nei lunghi anni di conduzione della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”; il giornalista Sandro Cappelletto ha approfondito (addirittura facendola “scoprire” con sorpresa ad alcuni presenti) l’opera strumentale del maestro tortonese analizzando in modo interattivo le “Suites” e la produzione cameristica. Infine, don Paolo Padrini, in qualità di direttore artistico dal 2016 del “Perosi Festival”, ha illustrato ai presenti lo status della situazione e la diffusione attuale della musica perosiana, quanto si è finora fatto e quanto resta ancora da fare, elencando puntualmente ambiti di successo e persistenti criticità. Le conclusioni dei lavori sono state affidate al maestro Carlo Ramella che ha esaurientemente sintetizzato il sentimento condiviso di arricchimento e di soddisfazione dei presenti.
Nel pomeriggio, alle ore 18, in cattedrale il vescovo Mons. Guido Marini ha presieduto la S. Messa animata dai canti di alcune Corali riunite per l’occasione dirette da Michele Manganelli e sostenute all’organo da Daniele Dori.
È stata eseguita anche la splendida Missa Pontificalis Prima, capace di far vibrare il cuore dei presenti proprio nella chiesa dove, a partire dal 1863, per tanti anni il padre di Lorenzo, Giuseppe, fu maestro di Cappella, succedendo allo zio Car- lo Perosi che lo fu, a sua volta, dal 1823.
Il saluto cordiale e affettuoso di Mons. Marini a tutti i convegnisti ha chiuso un prezioso momento di condivisione e di crescita musicale e spirituale svolto e realizzato nel nome di Perosi.
Enrico Vercesi