Stop all’acqua con il contagocce
A Novi e Pozzolo ripristinato il servizio idrico dopo il temporaneo inquinamento del fiume Scrivia
NOVI LIGURE – È finalmente tornata regolare sabato scorso la distribuzione di acqua a Novi Ligure e Pozzolo Formigaro.
Il servizio idrico era stato garantito a intermittenza, e a fasce orarie, per alcuni giorni. I problemi erano iniziati due weekend fa, quando un camion era rimasto coinvolto in un incidente lungo l’autostrada A7, perdendo sostanze nocive dalla propria cisterna che si erano poi riversate nello Scrivia. Un episodio che ha richiamato alla memoria i 9 incidenti con annesse perdite di carico nel torrente che si erano verificati tra il 2002 e il 2008, con inevitabili ripercussioni sull’acquedotto locale. «Visti gli esiti analitici sui campioni prelevati, di concerto con gli enti di controllo si è valutato che sussistano gli estremi per consentire nuovamente l’emungimento dal torrente Scrivia – ha scritto il Gruppo Acos in una nota ufficiale – Il servizio acquedotto riprenderà quindi con continuità senza più la necessità di interruzioni. Alla riapertura piena del servizio potrebbero verificarsi fenomeni di torbidità». Un semaforo verde seguito poi dal via libera delle amministrazioni locali dei due Comuni. Nei giorni seguenti l’incidente, l’ente gestore del servizio idrico aveva optato per un’interruzione della fornitura a fasce orarie con uno stop di fatto fisso tra la tarda serata e la primissima mattinata, in aggiunta a una pausa pomeridiana. Otto giorni fa, nella città dei Campionissimi erano rimaste chiuse le scuole così come nei due pomeriggi seguenti.
Giorni nei quali l’acquedotto ha potuto prelevare acqua solamente da falde minori dello Scrivia e dai punti di captazione del vicino fiume Borbera e delle zone collinari di Novi.
Un quantitativo di risorse non sufficiente per soddisfare il fabbisogno collettivo per l’intera durata del giorno, con gli stop che si erano resi necessari per riempire nuovamente le cisterne che andavano svuotandosi con il passare delle ore. Un problema che ora non esiste più. A rimanere meno penalizzati dalla crisi idrica sono stati gli abitanti del quartiere G3 e di altre aree urbane periferiche, oltre che i residenti dei condomini dotati dell’impianto di autoclave che garantiva un aumento di pressione del liquido.
Luca Lovelli