La crisi colpisce l’indotto dell’ex Ilva

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La ditta Mcm Autotrasporti è tra quelle a rischio chiusura se mancano gli ordini di Acciaierie d’Italia

NOVI LIGURE – La profonda crisi di Acciaierie d’Italia colpisce anche le tante aziende dell’indotto che contano sulle importanti commesse garantite dal colosso siderurgico. Di recente, la dirigenza ha deciso di sospendere gli ordinativi per 145 aziende causando inevitabili ripercussioni pure a livello locale. Tra le realtà colpite c’è anche la Mcm Autotrasporti, con sede in strada del Turchino, che con questo stop rischia di perdere buona fetta dal fatturato. Si tratta della classica goccia che fa traboccare il vaso per un’impresa in sofferenza già da prima, con i sindacati che contestano una mancanza di visione aziendale in grado di farla rimanere su un mercato in cui, a detta delle parti sociali, il lavoro non mancherebbe al di là della crisi ex Ilva. I posti di lavoro a rischio sono una ventina e una decina di giorni fa i dipendenti, tra camionisti e organico amministrativo, avevano indetto uno sciopero.

Un’azione che potrebbe ripetersi molto presto. Giancarlo Mazzarello, titolare della storica impresa novese, è intenzionato ad andare definitivamente in pensione e nessun familiare sembra interessato a garantire una continuità aziendale.

Il personale, intanto, non ha ancora percepito gli stipendi di settembre, ottobre e una parte della quattordicesima.

Nonostante questo, ha sempre continuato a lavorare.

«Chiederemo un incontro al prefetto. Non troviamo corretta questa decisione, perché nell’ultimo anno le commesse c’erano e non arrivavano solamente da Acciaierie d’Italia. – commenta Giancarlo Topino, segretario provinciale Filt Cgil – Ci giungono voci dell’esistenza di realtà che abbiano di recente lavorato al ribasso per l’ex Ilva, non rispettando il contratto nazionale. Così facendo, metterebbero in difficoltà le aziende del territorio. Saranno gli organi com- petenti a verificare. Alla Mcm è in atto una fuga generale, con alcuni dei dipendenti che hanno scioperato qualche giorno fa che hanno già trovato un nuovo impiego».

Luca Lovelli

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