Gli studenti del “Santachiara” alle Messe celebrate dal vescovo

Visualizzazioni: 616

Mons. Marini lunedì 12 dicembre ha incontrato gli allievi della sede di Voghera e il giorno dopo quelli della sede di Stradella. Insieme a don Larocca ha ringraziato Pinuccia Rossi per il suo pluriennale impegno. Ricordate le figure di Berti e Dematti

VOGHERA E STRADELLA – Nelle giornate di lunedì 12 e martedì 13 dicembre Mons. Guido Marini ha celebrato la Santa Messa con gli alunni della scuola “Santachiara”. La prima in Duomo a Voghera con gli allievi del Liceo e Centro di Formazione Professionale, la seconda nella parrocchiale di Stradella con gli studenti del Centro di Formazione Professionale.

Gli allievi delle due sedi si sono molto impegnati per accogliere Sua Eccellenza: in entrambi i momenti i giovani hanno salutato il vescovo con un breve discorso di benvenuto, sottolineando l’importanza di una guida sicura e sincera in questo momento di serenità solo apparente, in cui la guerra sembra lontana ma non abbastanza per non percepirne gli echi e l’orrore.

Durante le funzioni i ragazzi hanno partecipato molto attivamente; chi cantando nel coro, chi proclamando la Parola e chi portando doni al momento della processione offertoriale.

Particolarmente toccanti e profonde le due omelie. A Voghera il vescovo ha raccontato un aneddoto legato a un dipinto della Natività, rimasto inalterato in una chiesa per trent’anni sino al momento in cui il parroco committente non ha voluto aggiungere anche la figura di Erode, rappresentante quindi di coloro che non vogliono accogliere Cristo. Il pittore che accettò l’incarico volle un modello che fu ricercato in un bar del paese, con una clientela poco raccomandabile. Venne trovato un volontario che, una volta giunto in chiesa per posare, ebbe un ricordo d’infanzia: già da bambino era stato modello, insieme a sua madre, per lo stesso quadro, ma per la rappresentazione di Gesù. Questo fece risvegliare in lui un sentimento di riscatto: cambiò da allora completamente vita.

A Stradella, invece, è stata raccontata la storia di una statuina del presepe: un pastore zoppo accompagnato da un cagnolino. Quando è stato fatto l’annuncio della nascita di Cristo, anche lui avrebbe voluto correre a Betlemme. Si diresse alla grotta nonostante le sue difficoltà e arrivò soltanto nel momento in cui i Magi si stavano congedando. Era intimorito perché non aveva nulla da offrire, se non il suo sorriso. Il bimbo non appena lo vide, iniziò a strattonare la stampella e gliela sottrasse. A quel punto Beniamino (questo era il suo nome) si accorse di non essere più zoppo.

Che cosa hanno in comune questi due racconti? Rispondiamo con le bellissime parole di Sua Eccellenza. «L’incontro con Gesù segna indelebilmente la vita di noi tutti. Quel bambino non ha nulla da toglierci, ma tutto da dare. Ci permette di non avere più le “stampelle” che ci impediscono di volare. Ci leva ciò che ci pesa sul cuore».

Toccanti anche le preghiere dei fedeli composte dai ragazzi: in particolare, alcune sono state dedicate a tutti i defunti della Famiglia del “Santachiara”, a Roberto Berti, competente e attento consulente amministrativo e consigliere dell’O.D.P.F., e a Enzo Dematti, appassionato promotore del “Santachiara” dalle sue origini e per lunghi anni responsabile della sede tortonese. Vi è stato anche un commosso ricordo della giovane Denise, alunna della sede di Tortona scomparsa in un tragico incidente stradale nel weekend scorso.

A entrambe le funzioni ha presenziato don Francesco Larocca, attuale presidente dell’O.D.P.F. Istituto “Santachiara” che ha ringraziato unitamente al vescovo, l’ex presidente Pinuccia Barbieri Rossi per i suoi 49 anni di impegno e di servizio che hanno permesso al “Santachiara”, nelle sue varie attività educative, di farsi conoscere e diventare una scuola grandemente impegnata nella formazione umana, culturale e professionale dei giovani.

Al termine delle funzioni Mons. Marini ha rivolto calorosi auguri di buon Natale a tutti i presenti. Carico di bellezza, inoltre, il gesto di Sua Eccellenza di salutare i ragazzi e i docenti, a uno a uno, stringendo loro la mano, regalando un sorriso e facendosi immortalare nelle foto di gruppo.

Il “Santachiara” vuole contraccambiare agli auguri, unendo un sentito ringraziamento al vescovo per aver regalato il suo tempo e le preziose parole agli studenti.

Federica Morini

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *