Babbo Natale ha trovato casa a Borghetto Borbera

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Giovanna Clerici e Valter Cecchini, due imprenditori milanesi, hanno aperto un Museo che fa spalancare gli occhi per la meraviglia a centinaia di bambini. Dai primi pezzi, comperati per le loro figlie, si è arrivati ai 630 esemplari di Santa Claus di oggi

di Daniela Catalano

La tradizione vuole che Babbo Natale, noto come Santa Claus per gli anglofoni, Père Noel per i francesi o Uomo di Natale per i tedeschi, abiti in Lapponia insieme ai suoi elfi e alle renne… in realtà da qualche anno ha una seconda residenza in una bella villa a Borghetto di Borbera, nel cuore della valle, immerso nella pace delle colline valborberine. Dal 2017, infatti, il paese ospita il “Museo del Babbo Natale” che da quest’anno ha cambiato sede e ha trovato una nuova collocazione in via Roma 151. A crearlo sono stati Giovanna Clerici e Valter Cecchini, milanesi ma legati alla Val Borbera da anni, che proprio a Borghetto hanno un’antica dimora di famiglia, diventata il luogo dove i Babbo Natale hanno trovato la loro insolita collocazione.

Si parla al plurale, perché Valter 40 anni fa, quando è diventato papà, ha cominciato a comprare qualche Babbo Natale per le sue due bimbe e da allora non si è più fermato. Quella che era una piacevole abitudine natalizia, si è trasformata nel tempo una passione. E oggi sono ben 630 i pezzi che compongono la sua collezione. La stanza che li ospitava dal 2017 non bastava più e, complice il Covid, è stata trovata una soluzione alternativa. La coppia, imprenditori in campo medico, infatti, aveva aperto in paese la società “Area Qualità” (AQ) che si occupava di formazione scientifica. A causa della pandemia la realtà ha dovuto chiudere ma il marchio aziendale è stato “rivisitato” ed è nata “Area Qualità – Luogo di incontri”.

AQ è, dunque, diventata una APS cioè un’Associazione di Promozione Sociale, a disposizione di tutti i borghettesi. E in quelli che erano gli uffici, dal 12 ottobre di quest’anno è stato ufficialmente aperto il Museo di Babbo Natale.

Domenica scorsa l’abitazione in via Roma 151 ha spalancato le sue porte per tutta la giornata ai visitatori, in occasione della Festa di Natale che è stata promossa proprio da AQ. L’associazione, infatti, che gode del sostegno del sindaco e presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino, del presidente di Alexala Roberto Cava e di Franco Ferrari, al vertice dell’azienda alessandrina “Costruire Insieme”, borghettese di origine e vicepresidente, intende organizzare incontri e conferenze e soprattutto promuovere eventi per il territorio e sul territorio.

A fare da cicerone nel Museo è proprio Valter Cecchini che con orgoglio e affetto mostra a piccoli e grandi i suoi unici e introvabili esemplari di Babbo Natale. Arrivano da tutto il mondo, di dimensioni e materiali vari: dalla resina al legno e dalla plastica al vetro di Murano, fino a un esemplare a cui Valter è molto legato, realizzato con una stampante 3D. Sugli scaffali, perfettamente ordinati, si trovano delle vere unicità. Ci sono Babbo Natale e signora raffigurati nell’atto di versare il caffè e poi ce ne sono rarissimi vestiti di bianco e attorniati di animaletti e addirittura uno vestito di verde. Tutte le diverse varianti hanno un’origine comune: quella del vescovo della città turca di Myra, san Nicola, che è divenuto santo per aver resuscitato tre bambini e perché era considerato protettore degli animali. Per la cultura nordica era la divinità che proteggeva i boschi e questo giustificava l’abito bianco e verde. Soltanto alla fine dell’800, in America, fu rappresentato con un vestito rosso dal celebre fumettista politico Thomas Nast in una cartolina di Natale stampata da Louis Prang. Fu poi la Coca Cola a creare l’immagine del moderno Babbo Natale che tutti conosciamo, l’uomo sorridente e paffuto con la barba bianca nato dalla matita dell’illustratore Haddon Sundblom, nel dicembre 1931, e da allora si trova sempre e solo vestito di rosso.

Cecchini mostra con soddisfazione anche dei pezzi straordinari come il Babbo Natale in paglia, quello che arriva dalla Cina, uno caraibico con un cormorano sulla testa e uno dall’Indonesia con i tratti tipicamente asiatici. E poi ancora sotto forma di matriosche russe, di carrillon, di palle di neve e le statuine con Babbo Natale in automobile, in bicicletta, mentre dorme e… mentre si stira i pantaloni prima di affrontare la notte più lunga dell’anno.

Tutti restano affascinati da questo piccolo mondo nel quale la fantasia fa da padrona e le difficoltà lasciano la grande sala dove trova posto anche una bellissima vetrina che contiene piccoli presepi di vari materiali. Sembra che i personaggi della Natività veglino su Babbo Natale e controllino che faccia bene il suo mestiere e porti i regali ai bambini buoni nel mondo.

Il Museo si potrà visitare fino al 10 gennaio su prenotazione e l’accesso è completamente gratuito. I bambini di età inferiore a 14 anni devono presentarsi accompagnati da un adulto.

Per prenotare è possibile visitare il sito internet (ilmuseodelbabbonatale.com).

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