Il presepe al centro della Novena

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Le riflessioni sui personaggi della rappresentazione della Natività nei 9 giorni prima di Natale

TORTONA – È iniziata venerdì scorso, alle ore 7, la Novena di Natale presieduta dal vescovo nei nove giorni precedenti al 25 dicembre. Ogni mattina si cantano le Profezie, introdotte dal famoso invitatorio “Regem venturum Dominum”, seguite dal polisalmo e dall’inno. Al termine Mons. Marini celebra la S. Messa e nell’omelia, ogni giorno, riflette sui personaggi del presepio, come ha spiegato all’inizio del cammino. «A motivo del grande amore che san Francesco aveva per l’umanità di Gesù e per il mistero della sua nascita, – ha affermato – inventò per primo la rappresentazione di questo grande mistero, con la realizzazione del presepio. In questo modo il santo esprimeva, ogni anno, il desiderio di poter accogliere di nuovo il Signore nella sua vita. Da allora il presepio è diventato una consuetudine nella vita della Chiesa e delle famiglie. Il presepio si è poi arricchito perché ogni popolo ha portato qualcosa della sua tradizione e del suo sentire. Durante la Novena faremo riferimento a questi particolari molteplici presenti nei nostri presepi perché ognuno di essi ci aiuta a prepararci al Santo Natale, nell’attesa del Signore che viene». Tra i personaggi sui quali si è soffermato il vescovo in questi giorni, ci sono Giuseppe, gli angeli e Maria che annunciano la venuta di Gesù sulla terra. Ciascuno con la sua cifra particolare, aiutano a fare spazio nel cuore al Salvatore che si fa piccolo per amore di ogni uomo. Durante la Novena, che ha visto sempre una nutrita partecipazione, come ha spiegato Mons. Marini, si cantano le antifone che iniziano con una “Oh” prolungata, la quale vuole esprimere la meraviglia e lo stupore per ciò che avviene a Nazareth, di fronte a «un mistero di amore che non può non trovarci stupiti». La meraviglia dovrebbe sempre sgorgare nel cuore pensando a un Dio che si fa pane e vino per ciascuno. Mercoledì 21, durante la Novena, le suore della congregazione indiana di Sant’Anna, che da anni sono nella Casa del Clero “Sacro Cuore” a Tortona, accanto ai preti anziani, hanno pregato la fondatrice, la serva di Dio Thatipatri Gnanamma, morta proprio il 21 dicembre nel 1874.

«La fondatrice – ha detto il vescovo – è stata una donna amata e amante e, toccata dall’amore, ha riconosciuto in tutto le tracce di quell’amore che viene dal Signore Gesù e tutto cambia». Suor Cecilia, prima della benedizione, ha ringraziato Mons. Marini, don Carlo Curone, direttore della Casa, don Roberto Lovazzano e don Claudio Baldi che hanno concelebrato e poi i sacerdoti ospiti e quelli che frequentano la struttura in via del Seminario. La Novena prosegue ancora domani e sabato con il canto delle Profezie accompagnate all’organo da don Paolo Padrini.

Daniela Catalano

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