E in Turchia e in Siria la sofferenza viene dal terremoto
Alle 4.17 di lunedì 6 febbraio un violentissimo terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale.
Il sisma, mille volte più forte di quello di Amatrice, ha avuto epicentro a Kahramanmaras e ipocentro a 10 chilometri di profondità. Solo in Turchia oltre 2.800 edifici sono andati completamente distrutti. Disastrosa la situazione anche in Siria. Il sisma si è avvertito in Libano, Grecia, Israele, Cipro e fino alla Groenlandia. Nel Sud dell’Italia è stato subito emessa l’allerta tsunami, poi fortunatamente rientrata.
Il conto delle vittime sale di minuto in minuto e ad oggi quelle accertate sono oltre 11.000.
Il mondo intanto si è mobilitato. Dall’Italia sono già arrivati in Turchia i Vigili del fuoco esperti nelle operazioni di soccorso.
Il vescovo Mons. Guido Marini chiede ai fedeli della nostra Diocesi di stringersi alle popolazioni colpite nella preghiera al Signore e invita le comunità parrocchiali a inserire nella Preghiera universale dei Fedeli delle celebrazioni di domenica 12 febbraio le intenzioni che pubblichiamo nel box. Papa Francesco si è detto «profondamente addolorato» per «l’enorme perdita di vite umane» e, assicurando la «sua vicinanza spirituale a tutte le persone colpite», affida «coloro che sono morti all’amorevole misericordia dell’Onnipotente».
Dal Pontefice anche un pensiero al personale dell’emergenza, affinché «sia sostenuto dai doni divini della fortezza e della perseveranza nella cura dei feriti e nello svolgimento delle operazioni di soccorso».
La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500 mila euro dai fondi 8xmille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come forma di aiuto.
Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale.
In Turchia, in coordinamento con le autorità locali, sta accogliendo gli sfollati in luoghi sicuri all’aperto. Ha già distribuito coperte e pasti caldi per le persone sfollate a Iskenderun. Presso l’episcopio sono stato messi a disposizione spazi che al momento restano i più sicuri. In Siria, la Caritas locale era già attiva in gran parte del territorio colpito da prima del terremoto, con programmi di assistenza umanitaria, sanitaria e riabilitazione economica. Un’area particolarmente complessa che accoglieva già molti sfollati della guerra.
Marco Rezzani
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, oppure effettuando donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, o ancora attraverso bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma -Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111;
Banca Intesa Sanpaolo, RI. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474;
Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013;
UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban:
IT 88 U 02008 05206 000011063119.
Intenzioni per la Preghiera dei Fedeli
1. Per i fratelli e le sorelle di Siria e di Turchia colpiti dal violento terremoto, perché sostenuti dall’amore misericordioso di Dio e accompagnati dalla fraterna cura di ogni uomo di buona volontà, possano ritrovare serenità e pace, forza e speranza, per ricominciare il cammino, preghiamo
2. Per tutti coloro che hanno trovato la morte a causa del rovinoso sisma, il Signore della Vita conceda pace e gioia nella santa Gerusalemme del cielo e doni consolazione e speranza a chi è nel pianto e nella sofferenza, preghiamo