W il tè, non solo alle 5

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di Patrizia Ferrando

La prima colpevole fu, probabilmente, una tazza: rosea ma non troppo, con lucentezza di perla, morbida nel tondeggiare come solo certe tazze sanno fare. La complicità va attribuita con certezza a un’alzatina, di quelle a tre ripiani, con piccoli ornamenti già invecchiati, che mia zia teneva sul tavolino scomodo e sussiegoso. Le vetrine di alcune pasticcerie completarono l’opera.

Il misfatto può descriversi in breve: ero già innamorata del tè quando ancora non l’avevo assaggiato. Oggi mi piace molto la bevenda e credo che, oltre al piacere di sorseggiarla, sia uno spunto interessante per chi vuole organizzare un piccolo festeggiamento o una chiacchierata non troppo impegnativa, senza per forza cadere nello schema dell’aperitivo.

Rapida digressione storica: la moda del tè in salotto si diffuse nelle case italiane nella seconda metà dell’Ottocento, per raggiungere il culmine a inizio Novecento. Il fascismo cercò di scoraggiare tale abitudine “esterofila”, suggerendo in alternativa merende a base di panini al salame e vino, ma con poco successo. Il tè ebbe ulteriore fama negli anni Cinquanta e Sessanta, anche abbinato alla canasta, per poi sbiadire un poco e riacquisire infine una certa gloria finalmente spogliata di sovrastrutture leziose o impressioni di cerimoniosità, in favore di gusto e tranquillità.

Ma il tea, gli inglesi, lo prendono proprio alle 5?

Sicuramente costituisce una delle più popolari usanze British, ma non è solo alle 5!

“Let’s put the kettle on!” significa “accendiamo il bollitore” e vale a qualsiasi ora: non esiste un appuntamento fisso.

In inverno si propongono molti tè aromatizzati, con una base di tè nero o verde a cui vengono aggiunti aromi come zenzero, cannella, frutta secca, vaniglia, cioccolato. Il sapore è solitamente ben miscelato e gradevole e ben si sposa con abbinamenti sia dolci sia salati.

Per il cibo l’ideale incontro tra abitudini italiane e tradizioni d’oltremanica vede entrare in scena dolcetti, torte non troppo elaborate, cioccolatini, ma anche qualche tartina al salmone e biscotti salati, sempre ricordando che l’iconica Donna Letizia sentenziava, riguardo al carico eccessivo di stuzzichini con il tè: “…è sbagliato”. Se abbiamo una qualche occasione da festeggiare, o soltanto vogliamo aggiungere una coccola d’innocuo lusso, aggiungeremo una coppa di spumante.

Il tè deve essere mescolato muovendo il cucchiaino avanti e indietro, non in modo circolare. Meglio evitare di fare rumore mentre si mescola.

La tazza deve essere tenuta con pollice e indice che si incontrano nel manico, sostenuto dal medio. E il piattino non deve mai essere sollevato dal tavolo, se si sta seduti.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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