Con lo Spirito Santo si scopre la bellezza di Gesù Salvatore

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Sabato scorso in Seminario con il vescovo la festa del ringraziamento del RnS diocesano

TORTONA – Sabato 11 marzo, il Rinnovamento nello Spirito Santo ha celebrato la festa del ringraziamento nell’anniversario dell’approvazione definitiva dello Statuto del Movimento da parte del Consiglio Permanente della CEI, avvenuta il 14 marzo del 2002. Sempre in quella data ci fu anche l’incontro con il Papa. Una delegazione del Rinnovamento fu ricevuta in Vaticano dal futuro San Giovanni Paolo II che affermò: «Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo. Nato nella Chiesa e per la Chiesa, è un Movimento nel quale, alla luce del Vangelo, si fa esperienza dell’incontro vivo con Gesù, di fedeltà a Dio nella preghiera personale e comunitaria, di ascolto fiducioso della sua Parola, di riscoperta vitale dei Sacramenti, ma anche di coraggio nelle prove e di speranza nelle tribolazioni». Nel pomeriggio di quel giorno, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il cardinale Camillo Ruini, allora vicario del Papa per la città di Roma e presidente della CEI, presiedette una solenne celebrazione di ringraziamento.

I gruppi del Rinnovamento diocesano, riuniti in Seminario, dopo la preghiera carismatica, hanno fatto memoria della nascita del Rinnovamento e dell’approvazione dello Statuto. Alle ore 18 nella Cappella, Mons. Guido Marini, ha presieduto la S. Messa.

A lui il coordinatore diocesano, Domenico Cirigliano, ha rivolto i saluti personali, dei gruppi, del consiglio regionale e del presidente nazionale, Salvatore Martinez. Il vescovo, nel ringraziare, ha avuto parole di apprezzamento e di incoraggiamento per il Rinnovamento diocesano. Al centro dell’omelia di Mons. Marini il brano del Vangelo, proprio della domenica, che parlava dell’incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo di Giacobbe. Nella sua bella e profonda riflessione, caratterizzata da una grande spiritualità, è emerso come la donna assetata sia un segno di richiamo a tutti gli uomini e le donne che sperimentano un’arsura nel cuore tale da non dare pace. «Nel volto della samaritana, nella sua sete, – ha detto il vescovo – vediamo il nostro volto e sperimentiamo la nostra sete» che non è solo fisica. Gesù è Colui che porta l’acqua, segno dello Spirito; Gesù dona il Suo Spirito e lo Spirito porta a Lui. «La donna aveva sete dello Spirito, di quello Spirito che porta al Signore Gesù Risorto e Vivo! Di che cosa abbiamo sete noi? – ha chiesto – Dello Spirito Santo, che ci porta a Gesù Risorto e Vivo come pienezza, significato, Salvatore della nostra vita». Nell’episodio evangelico sono evidenziati quattro doni che lo Spirito fa alla samaritana, ma che vuole fare a tutti. «Attraverso il dialogo con Gesù, – ha proseguito Mons. Marini – la samaritana sente di non dovere nascondere la verità scomoda e di cui si vergognava. Passa dal timore di sé stessa difronte agli altri, alla pace del cuore e a una confidenza nei confronti di Dio. Lo Spirito Santo dona questa confidenza nel Signore, fa superare ogni sorta di paura e di timore» Lo Spirito Santo, poi, fa incontrare «l’amore della vita, quell’amore che tante volte cerchiamo a tentoni e che non troviamo; quell’amore che immaginiamo di trovare altrove e non in Gesù. Lo Spirito Santo fa in modo che finalmente Lo incontriamo e che Gesù assuma per noi il volto dello sposo che il cuore attende». La donna, poi, dice il Vangelo, lascia il luogo dove aveva incontrato Gesù dimenticando la brocca, che per lei era il motivo della venuta al pozzo. «La dimentica perché lo Spirito le ha fatto ritrovare le cose vere della vita – ha spiegato il vescovo – e le ha fatto capire quelle che importanti non sono. Ciò che lo Spirito ha fatto nel cuore della samaritana, vuole farlo anche con noi: vuole aiutarci a capire che nel momento in cui Gesù è il tutto della vita, il resto è secondario!». «La donna, toccata dal dono dell’acqua viva dello Spirito, corre e va a dire a tutti quanto le è capitato, che non è contenibile, ma deve essere partecipato e trasmesso con tutta la gioia e l’entusiasmo di un cuore che ha toccato la pienezza della vita. Questo ha fatto lo Spirito Santo nella samaritana e questo lo Spirito vuole fare in noi, – ha aggiunto – perché desidera che avvertiamo l’entusiasmo, la gioia di andare a partecipare a tutti quello che stiamo vivendo, di trasmettere a tutti che Gesù è la pienezza della vita, di raccontare quell’incontro che ci ha cambiato e che ci ha salvato». Infine, il pastore diocesano ha esortato a chiedere a Gesù il dono dello Spirito per far conoscere a tutti «la bellezza della Vita, la bellezza della Parola, la bellezza del Volto, la bellezza di Gesù, che è il Salvatore». Al termine della Messa, i gruppi e i simpatizzanti, intervenuti numerosi, si sono ritrovati per un momento di agape fraterna.

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