Beato Maria Eugenio di Gesù Bambino

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Il 19 novembre 2016 ad Avignone è stato beatificato padre Maria Eugenio di Gesù Bambino, al secolo Henri Grialou, un carmelitano scalzo francese vissuto nella prima metà del XX secolo.

Nacque il 2 dicembre 1894 a Le Gua, in Occitania, in una modesta famiglia di minatori. Fin da giovane sentì la vocazione al sacerdozio. Il 2 ottobre 1911 entrò nel seminario di Rodez. Nel 1908, a 13 anni, scoprì la biografia di suor Teresa di Gesù Bambino nella quale si immedesimò profondamente, tanto da scrivere: «Trovo magnifica la sua autobiografia, nessun libro ha fatto su di me tanta impressione quanto questo».

Durante un ritiro che lo preparava a ricevere i primi Ordini sacri, leggendo un riassunto della vita di San Giovanni della Croce, ricevette un’illuminazione folgorante: Dio lo voleva al Carmelo, sui passi di questo grande santo dell’Assoluto e dell’Amore. Il 4 febbraio 1922 fu ordinato sacerdote e subito dopo, nonostante l’opposizione dei suoi familiari, il 24 febbraio entrò tra i Carmelitani Scalzi di Avon, presso Fontainebleau, pur senza conoscerne la forma di vita. Divenuto Fra’ Maria Eugenio di Gesù Bambino, fece la professione a marzo del 1923. Il noviziato fu un periodo di radicale spogliamento e di sofferta solitudine.

Si immerse nelle opere di santa Teresa d’Avila, la grande riformatrice spagnola, e trovò in lei la Madre, che descrisse in Voglio vedere Dio: “Ardente e luminosa, audace nei suoi desideri e discreta nei suoi consigli, sublime ed equilibrata, anima regale, materna e divina, genio umano in ciò che ha di più concreto e di più universale”.

Sacerdote e carmelitano scalzo, fu chiamato a predicare, dal 1923, in diversi ambienti francesi.

Religiosi e secolari, preti e laici accolsero l’insegnamento carmelitano come una luce che aiutava a comprendere anche altre spiritualità. Il Beato, intanto, prese coscienza della sua missione: «La mia missione è teologale. Sono fatto per condurre le anime a Dio».

Nel 1932, da una terziaria carmelitana, Madame Lemaire, ebbe in dono la proprietà del santuario di Notre-Dame de Vie, vicino ad Avignone, dove fondò una nuova famiglia spirituale con lo scopo di unire strettamente vita contemplativa e vita apostolica. Nasceva così un istituto secolare di diritto pontificio, con tre rami autonomi: femminile e maschile laici e sacerdotale. Dal 1937 al 1954 ebbe incarichi a Roma per l’Ordine Carmelitano.

Nel 1955 tornò in Francia, do-ve fu eletto Provinciale, carica che tenne fino alla morte. Negli ultimi anni spese le sue energie per il suo Istituto. Morì il 27 marzo 1967, Lunedì di Pasqua, a Venasque, nel suo santuario dove fu anche sepolto.

Daniela Catalano

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