Ospedale unico ad Alessandria: ma sarà vero?
Mentre a Tortona è stata ancora bloccata la gara per il rilancio del nosocomio cittadino, tiene banco la “soluzione alessandrina” e si discute sull’individuazione di un’area
di Marco Rezzani
Il tema della sanità in provincia di Alessandria continua a tenere banco. Mentre a Tortona pare che la gara per il rilancio del nosocomio cittadino – bandita la prima volta a luglio dello scorso anno con scadenza al 10 ottobre, poi prorogata al 14 novembre e infine al 15 dicembre – sia ancora bloccata, nella vicina Alessandria si discute del nuovo ospedale unico e di dove costruire la struttura.
L’area in cui dovrebbe sorgere è quella chiamata “Borsalino”, nel quartiere Galimberti. Il nuovo ospedale di Alessandria avrà 538 posti letto (18 in più rispetto a quelli attuali, con incremento in area medica e chirurgica) e l’obiettivo di realizzare 20 mila interventi chirurgici all’anno e 260 mila prestazioni ambulatoriali. Il costo dell’opera? 370 mila euro. Almeno stando al progetto presentato nei giorni scorsi durante un vertice cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, i direttori generali dell’Asl Valter Alpe e dell’Asl Luigi Vercellino, i sindaci della rappresentanza dei Comuni dell’Asl e il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi.
Durante l’incontro, la Regione ha precisato che il nuovo ospedale verrà realizzato con fondi garantiti dall’Inail all’interno di un plafond complessivo assegnato al Piemonte di 1 miliardo e 640 milioni.
«L’area Borsalino – affermano dalla Regione – è adiacente alla tangenziale, nel quartiere Galimberti, la migliore scelta perché garantisce tempi e costi di messa in sicurezza idrogeologica compatibili con la stringente tempistica imposta da Inail per assicurare il finanziamento».
«La zona Borsalino – le parole del Governatore Cirio – nel quartiere Galimberti richiede interventi per 6 milioni di euro, sostenibili con il bilancio regionale in tempi congrui con quelli stabiliti da Inail, oltre ai 15 già in programma. Lo studio relativo a quest’area sarà trasmesso al Comune di Alessandria, al presidente della rappresentanza dei sindaci dell’Asl, ovvero il sindaco di Tortona e al presidente della Provincia che si è impegnato a far pervenire le osservazioni entro 30 giorni, in modo da procedere secondo la tempistica stabilità dall’Inail. Entro aprile potremo sottoscrivere il protocollo di intesa che dà il via formale all’iter per la realizzazione dell’ospedale di Alessandria».
Il costo dell’opera ammonta a circa 370 milioni, di cui 300 già previsti per questo intervento da Inail, a cui vanno aggiunti gli eventuali maggiori costi dovuti all’incremento del prezzo dell’energia e delle materie prime. La tempistica prevede che l’Asl aggiudichi la gara per il progetto di fattibilità tecnica economica, per un valore di 3 milioni di euro che saranno anticipati dalla Regione, entro il 30 settembre 2023. Il progetto dovrà essere concluso entro il 30 giugno 2024, per arrivare alla consegna del progetto definitivo a Inail entro il 31 dicembre 2025.
Nei prossimi giorni è atteso quindi il parere del Comune di Alessandria che aveva espresso perplessità sull’area aeroporto dove inizialmente era stata ipotizzata la costruzione del nuovo ospedale. «Bene che la Regione abbia riconosciuto le nostre perplessità relative alla criticità dell’area dell’aeroporto – ha affermato il sindaco della città Giorgio Abonante – e abbia trovato un’alternativa. Abbiamo scoperto il nuovo sito che la Regione ha identificato quale luogo per il nuovo ospedale ma cercheremo di usare al meglio i 30 giorni entro i quali ci hanno chiesto di far pervenire le nostre valutazioni tecniche».
«Non abbiamo ancora avuto accesso alla documentazione che Alberto Cirio ha annunciato – ha dichiarato Abonante – ma con tutta probabilità, oltre a verificare il reale pericolo di alluvionabilità dell’area, il nostro lavoro e quello degli uffici comunali si concentrerà su due macro temi: innanzitutto, per evitare che Alessandria aggiunga un’altra scatola vuota nel centro cittadino, vogliamo conoscere i piani della Regione per l’edificio che attualmente ospita l’ospedale. Inoltre, occorre che a fianco del progetto del nuovo ospedale venga presentato un progetto chiaro per rivedere la viabilità di quell’area che oggi non sarebbe in grado di sopportare un aumento vertiginoso del passaggio di persone e di veicoli privati».
Nelle scorse settimane si è registrata qualche preoccupazione anche A Tortona e Novi Ligure, in particolare circa il rischio che un nuovo ospedale nella vicina Alessandria possa “depauperare” le due strutture cittadine.
Il sindaco di Tortona Federico Chiodi fa notare come sulla questione dell’ospedale unico si discuta da molti anni, precisando che attualmente le valutazioni circa la realizzazione di una nuova struttura sia di pertinenza esclusiva della Regione, mentre la priorità per Tortona sia salvaguardare le prospettive di rilancio dell’ospedale cittadino.
Dal canto suo, il commissario prefettizio del Comune di Novi Ligure, Paolo Ponta, non ha rilasciato alcuna dichiarazione, a motivo del periodo di campagna elettorale in vista dell’imminente consultazione amministrativa che porterà all’elezione del nuovo sindaco della città.