In 14 comuni piemontesi massimo livello di allerta
Siccità, vertice di tre Prefetti a Biella per l’emergenza idrica
Lo scorso 13 aprile, a Biella, Silvana D’Agostino, Alessandra Vinciguerra e Lucio Parente, Prefetti rispettivamente di Biella, Alessandria e Vercelli, hanno incontrato l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati, insieme ai sindaci dei principali comuni del territorio dell’Ato 2, agli enti gestori del ciclo idrico integrato e ai consorzi di bonifica e irrigui, per cercare di trovare una risposta efficace all’emergenza idrica.
I dati climatici, infatti, confermano un peggioramento sensibile del quadro rispetto al 2022. Tra le azioni da intraprendere ci sono la ricognizione e la mappatura dei pozzi esistenti, la verifica della potabilità dell’acqua, la valorizzazione delle interconnessioni tra le reti, l’individuazione del numero di autobotti disponibili, la promozione di una campagna contro lo spreco dell’acqua e il contrasto alle captazioni abusive.
Situazione difficile anche in Lombardia, dove manca il 58,4% di acqua rispetto alla media storica e il 12,55% sul 2022: il Po che ha già toccato i minimi storici in termini di portata, attraversa un periodo ancora più critico rispetto al 2022. Ancor più ampio il problema delle precipitazioni nevose (-68,8% della media e -20% sull’anno scorso). Anche gli affluenti lombardi del fiume sono in difficoltà. Per quanto riguarda i laghi, quello di Garda è messo davvero male a causa del differenziale tra flussi in ingresso e in uscita. Tra gli altri bacini, il Maggiore e il Lario sono in netto calo. L’anno scorso la siccità è costata 13 miliardi di euro al sistema Paese. A fronte dei dati parziali finora raccolti, il 2023 si annuncia peggiore, nell’attesa del via operativo a piani e provvedimenti indispensabili per incrementare la resilienza alla crisi climatica. Sono 165 comuni italiani in cui è allerta idrica media (livello 2). Di questi 124 sono in Piemonte, 40 in Lombardia e 1 in Trentino Alto Adige. È di poche ore fa la notizia che 14 comuni piemontesi hanno già toccato il massimo livello. Presentano “criticità su parte significativa dell’abitato” e richiedono il riempimento di serbatoi integrati con autobotti e altri interventi urgenti provvisori. Si trovano nelle province di Novara, Verbania, Biella e Cuneo.
Di fronte a questa drammatica situazione alcuni vescovi hanno già chiesto di pregare per invocare dal Signore il dono della pioggia. Anche Mons. Guido Marini invita a farlo durante le celebrazioni domenicali nelle singole comunità parrocchiali.