Beata Pierina Morosini
Il 4 ottobre 1987, durante la celebrazione del settimo Sinodo universale dei vescovi, dedicato al tema “Vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo”, San Giovanni Paolo II beatificò Pierina Morosini, alla presenza della madre, dei fratelli e delle sorelle. La beata fu vittima di un brutale aggressore che la uccise nel pieno della sua giovinezza.
Per la sua tragica fine fu subito paragonata a Santa Maria Goretti.
Pierina nacque a Fiobbio, in provincia di Bergamo, il 7 gennaio 1931, primogenita di nove figli.
A quindici anni ottenne un impiego in una fabbrica tessile locale. Entrò in un gruppo di Azione cattolica e partecipò a tutte le attività della parrocchia, dedicandosi soprattutto all’insegnamento del catechismo e alle visite ai malati. Divenne membro del Terz’Ordine francescano e dei Figli di Maria. Le sue colleghe di lavoro apprezzavano molto il suo carattere amichevole, caratterizzato da una certa riservatezza e la sua profonda fede religiosa. Pierina andò in pellegrinaggio a Roma per assistere il 27 aprile 1947 alla beatificazione di Maria Goretti e rimase profondamente impressionata dall’esempio di questa martire. Il 4 aprile 1957, nel primo pomeriggio, mentre tornava a casa lungo una stradina solitaria, fu accostata da un giovane ventunenne che le fece delle avances. Quando lei rifiutò seguì un tentativo di violenza. Pierina lottò coraggiosamente ma fu colpita ripetutamente con una pietra e cadde in coma, morendo due giorni dopo in ospedale. Il giovane fu arrestato e confessò. Il medico dell’ospedale la definì subito “la nuova Maria Goretti!”. Una vasta folla partecipò al suo funerale, il 9 aprile.
La sua tomba si trasformò rapidamente in luogo di pellegrinaggio, soprattutto per i seminaristi e per i membri dell’Azione cattolica.
Daniela Catalano