150 anni fa a Oliva Gessi nasceva San Luigi Versiglia
La celebrazione eucaristica il 5 giugno in paese
OLIVA GESSI – In una bella serata quasi estiva, la comunità olivese ha onorato il più illustre figlio, san Luigi Versiglia, che nacque nel piccolo paese dell’Oltrepò il 5 giugno 1873. A 150 anni di distanza, Oliva, proprio la sera di lunedì 5 giugno, ha accolto il vescovo, le autorità e tanti fedeli giunti da varie zone della diocesi, per pregare e ricordare questo importante anniversario. Alle ore 21 l’appuntamento è stato davanti alla casa natale del santo, che oggi è diventata un museo, custodito con cura e attenzione dagli olivesi. Dal luogo natio si è snodata la processione con la statua e la reliquia per raggiungere la piazza della chiesa, dove è stato allestito un grande palco per la celebrazione. Intorno all’altare, insieme al vescovo, c’erano don Luca Ghiacci, parroco della Comunità pastorale di cui Oliva fa parte e dedicata al santo e numerosi sacerdoti tra cui mons. Marco Daniele, parroco di Voghera, i sacerdoti orionini don Renzo Vanoi, rettore del santuario della Madonna della Guardia, e don Alessio Cappelli, direttore del Paterno di Tortona, giunti con un nutrito gruppo di parrocchiani, don Stefano Ferrari, nipote di don Alfredo, missionario olivese scomparso lo scorso anno e don Mauro Mergola, direttore dei Salesiani di Alessandria, in rappresentanza della congregazione, alla quale apparteneva il santo, morto martire in Cina nel 1930, insieme al salesiano don Callisto Caravario. All’inizio della Messa, don Ghiacci ha salutato e ringraziato il vescovo a nome dei sindaci presenti e della comunità che è orgogliosa del “suo santo di famiglia, il quale ha portato sulla terra un pezzetto di paradiso”. Anche Mons. Marini ha espresso gratitudine a don Luca, ai confratelli, alle autorità, alle religiose, ai membri dell’Ufficio Missionario diocesano, alla Corale diretta da Giuseppe Ascagni e ai fedeli, per l’accoglienza in “una famiglia, che estende i suoi tralci nel mondo e addirittura in paradiso”. Nell’omelia, riferendosi alle letture, il vescovo, ha messo in evidenza tre aspetti fondamentali che hanno contraddistinto san Luigi e tuttora attuali: l’amore e il dono di se stesso, la gioia unita alla gratitudine e lo spirito missionario che lo ha reso coraggioso testimone del Vangelo, fino al martirio. Come in lui, che nella vita aveva fatto esperienza autentica dell’incontro con il Signore, così in tutti «il cuore cristiano che incontra il Signore è un cuore che ama, – ha detto – che ama incondizionatamente, che è nella gioia e nella lode perché sa che Dio gli dà tutto, e, infine, è infuocato dalla passione per il Signore e per l’annuncio del Vangelo». Al termine un ricco rinfresco ha concluso la serata di preghiera.
Daniela Catalano