Swinging Pavia
di Maria Pia e Gianni Mussini
Dall’Inghilterra sono venuti a trovarci l’amico Richard, originario delle Mauritius, con la moglie e uno dei loro figli che vive ora a Milano insieme alla fidanzata romana.
Gianni aveva conosciuto Richard a Cambridge, nel 1972, nell’ambito di uno scambio universitario. L’anno dopo Richard venne a Pavia, ospite del Collegio di Gianni, il Borromeo.
Ci si rivide una decina di anni dopo, ancora in Italia. Sposati noi, sposato lui con la sua Rina, una fresca ragazza inglese originaria del nostro Sud.
In mezzo regolari comunicazioni natalizie, che talvolta si allargavano agli altri amici coinvolti nello scambio, tra cui Tim e Colin. Con tutti siamo rimasti in contatto. Così come con David Fletcher, tipico inglese del Warwickshire (i luoghi di Shakespeare), che trascorse in Borromeo un anno intero e insegnò a Gianni, oltre a qualche bel colpo di ping-pong, anche l’arte dell’autostop (un’arte, certo, ma ci torneremo un’altra volta).
Bisogna pensare che in quegli anni era ancora vivo e pulsante il mito della “swinging London”, una specie di euforia paragonabile forse alla nostra “dolce vita” e ritmata dalle canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones, dal cinema, anche dalla minigonna inventata da Mary Quant. Insomma, da un ritrovato gusto della vita dopo gli anni duri della guerra e del dopoguerra.
Sarà per questo che Gianni ha sempre avuto simpatia per quel mondo così profondamente liberale e democratico, oltre che ben disciplinato (la civilissima “coda”, senza che nessuno cerchi di fare il furbo…). Indelebile rimane la storia che gli raccontò una volta il papà di Tim, l’amico da cui fu più volte ospite a York. Durante la guerra da Radio Berlino il nazista britannico James Joyce – soprannominato Lord Haw Haw, “Signore cinguettante” – teneva una trasmissione che mirava a fiaccare il morale del popolo inglese, preannunciando con precisione i bombardamenti che ci sarebbero stati.
Alla domanda di Gianni se non fosse vietato ascoltare in Inghilterra la radio del nemico, il padre di Tim rispose che in Inghilterra nessuno avrebbe potuto entrare in casa tua dicendoti che cosa ascoltare o non ascoltare.
Erano sotto le bombe di Hitler, allo stremo, eppure non rinunciarono ai fondamenti della loro democrazia. Dopo tutto, erano entrati in guerra per difendere la Polonia aggredita da Hitler.
Per questo Gianni, nonostante qualche pregiudizio anti-inglese ancora presente in Italia (eredità del fascismo e del suo “Iddio stramaledica gli inglesi), è sempre stato convintamente anglofilo, persino nel calcio…
La bella giornata con Richard e famiglia ci ha portati a rivedere con lui il Borromeo, l’Università e gli altri luoghi che ricordava. Alla fine, una cioccolata con panna nel posticino dove si andava da studenti. Però senza nessuna rievocazione, nessuna nostalgia. Perché nell’amicizia tutto si tiene, anche il tempo. Come in un eterno presente.