Schlein, la GPA è di sinistra?

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di Maria Pia e Gianni Mussini

Ultima puntata sulla GPA (gestazione per altri) o utero in affitto. Riprendendo una sentenza della Corte Costituzionale (n. 272 del 2017) secondo cui tale pratica “offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”, la Corte di Cassazione ha negato ogni automatismo nella trascrizione degli atti di nascita di bambini generati all’estero con la GPA.

Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia (e per la natalità e le pari opportunità) ha proposto di “sanare” situazioni pregresse nell’interesse dei bambini già registrati in Italia da alcuni sindaci. La segretaria del Pd Elly Schlein, favorevole alla GPA, le ha ribattuto che i bambini «non sono abusi edilizi».

Una premessa sul tema. Sono stati poco responsabili quei sindaci che hanno cercato di regolarizzare una pratica vietata in Italia. Ora infatti i nodi vengono al pettine ma, paradossalmente, se ne attribuisce la colpa non a chi – con un vero abuso – ha creato il problema ma a chi, come la Roccella, vorrebbe risolverlo.

Nel merito, chiederemmo poi alla Schlein se la GPA possa davvero considerarsi “di sinistra”. Noi crediamo che ne inorridirebbero i nostri nonni socialisti Giovanni e Pippo (“Tutti hanno un nonno socialista”, recita un mirabile verso del poeta Luciano Erba). E non dimentichiamo che Antonio Gramsci – il fondatore del Partito Comunista Italiano – conforme al principio di Marx avverso a ogni “sfruttamento dell’uomo sull’uomo”, ha scritto che, manipolando la generazione dei bambini, si finisce per trasformare la vita umana in “merce da baratto”.

Ancora oggi, per fortuna, molti a sinistra sono contrarissimi alla manipolazione della maternità. Tra questi Stefano Fassina, già deputato di Liberi e Uguali, oltre a figure storiche del Pd come Goffredo Bettini e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ma anche esponenti del mondo cattolico progressista come Elisa Manna (Caritas) e Gianni Bottalico (ex presidente Acli). Per un elenco dettagliato rinviamo alla pagina del giornale dei Vescovi: https://www.avvenire.it/Archivio/vita/utero-in-affitto/2017/12.

La posizione più lucida e perentoria è quella dell’ex segretario di Arcigay Aurelio Mancuso, coordinatore della “Rete No Gpa”, sorta nel 2019 con l’obiettivo che tale pratica sia bandita in tutto il mondo. In un’intervista a Lucia Bellaspiga, Mancuso sostiene che “la sinistra non può votarsi alla più odiosa forma di mercimonio capitalistico”, spiegando – e centrando il punto – che nella stessa sinistra tende oggi ad affermarsi una “visione anglosassone” secondo cui “ogni individuo deve veder riconosciuti tutti i suoi desideri, che automaticamente diventano diritti”. Ma, aggiunge Mancuso, “se sono un operaio comunista che non arriva a fine mese e sento dire dal mio partito che i ricchi per 150 mila euro possono comprare esseri umani, non mi ci riconosco più”.

Nonno Giovanni e nonno Pippo applaudirebbero!

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