Il biodigestore di Arena Po non si fa
La Provincia di Pavia ha bocciato il progetto. “La documentazione è incompleta e manca la fidejussione”. Esulta il comitato per il “No” che aveva raccolto circa 2.000 firme
La Provincia di Pavia ha bocciato il progetto di realizzazione di un biodigestore ad Arena Po, in un terreno lungo la SS10, nei pressi dell’azienda “Edilfibro”. Con un provvedimento di diniego, l’Amministrazione provinciale non ha concesso l’autorizzazione alla società “Padana Green Energy” per l’insediamento dell’impianto per la produzione di biogas dalla lavorazione della parte organica dei rifiuti (Forsu). Documentazione incompleta e il mancato versamento della fidejussione a “Snam” per le spese da sostenere per l’allacciamento dell’impianto alla rete gas esistente sono stati i motivi che hanno spinto Piazza Italia a bocciare il progetto. Dopo l’ultima delle sei conferenze dei servizi, a febbraio scorso, la società proponente aveva comunicato alla Provincia alcune difficoltà nella trasmissione della garanzia finanziaria per i lavori alla rete gas; si era optato, così, per la modifica del preventivo con un anticipo della somma ma, scaduti i termini della presentazione della fidejussione, nonostante le controdeduzioni presentate dall’azienda, la conferenza dei servizi ha dovuto negare il via libera, “considerato che l’accettazione della fidejussione da parte di Snam è requisito necessario e essenziale per garantire la completa realizzazione del progetto”. “La documentazione agli atti non risulta completa del necessario preventivo, accettato dal proponente, per la connessione, redatto dal gestore di rete, e dell’accettazione, da parte del gestore di rete, della garanzia finanziaria/deposito cauzionale a copertura delle spese previste per la realizzazione dell’impianto di connessione alla rete, da prodursi a cura del soggetto”, si legge nel provvedimento. Esulta il comitato “No al biodigestore” che fin da subito si è opposto alla realizzazione dell’impianto, coalizzando una serie di Comuni della zona (oltre a quello di Castel San Giovanni) e organizzando un sit-in davanti all’“Edilfibro”, un incontro pubblico a Bosnasco e una petizione con la quale sono state raccolte oltre 2 mila firme. «Una grande vittoria per il nostro territorio per le generazioni che lo prenderanno in consegna dopo di noi, una grande notizia tanto attesa – commenta soddisfatto il presidente Paolo Marconi – e tengo a ringraziare tutte le Amministrazioni comunali (Bosnasco, Zenevredo, Stradella, Castel San Giovanni), la Provincia di Pavia, che ci hanno seguito in questa forte battaglia, tutti i cittadini che ci hanno sostenuto con le loro firme (circa 2000) le aziende, Legambiente sezione Voghera Oltrepò e infine, ma non per ultimi, tutti i consiglieri del comitato che ho presieduto e che hanno combattuto insieme a me per dire no al biodigestore».