S. Maddalena di Nagasaki

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di DANIELA CATALANO

La santa di questa settimana è la martire giapponese Maddalena di Nagasaki che la Chiesa ricorda il 15 ottobre. Nacque nel 1611 a Nishizaka, in Giappone, figlia di nobili cristiani, condannati a morte per la loro fede cattolica quando lei era piccola. Nel 1624 conobbe due agostiniani recolletti, Francesco di Gesù e Vincenzo di sant’Antonio, poi anch’essi martiri e beati e si consacrò a Dio come terziaria agostiniana recolletta, dedicandosi alla preghiera e all’apostolato, in seguito fu terziaria domenicana. La giovane, in un periodo di persecuzione dei cristiani, insegnava il catechismo ai fanciulli e chiedeva l’elemosina per i poveri. Per sfuggire ai persecutori, nel 1629 cercò rifugio tra le montagne di Nagasaki, condividendo le sofferenze dei suoi concittadini, molti dei quali obbligati all’apostasia. Vestita con l’abito di terziaria, nel settembre 1634 si presentò ai giudici, portando con sé solo dei libri di santi per pregare e meditare in carcere. Le promesse di un matrimonio e le torture subite non riuscirono a piegare la sua ferma volontà. Ai primi di ottobre fu sottoposta al tormento della forca: sospesa per i piedi, con la testa e il petto sommersi in una fossa sottostante, coperta con tavole, per rendere più difficile la respirazione. Resistette al tormento per 13 giorni, invocando i nomi di Gesù e Maria e cantando inni al Signore. Nella notte del 15 ottobre 1634, a causa di un temporale che inondò la fossa, morì annegata. I tiranni bruciarono il suo corpo e sparsero le ceneri nel mare. Maddalena fu aggregata a un gruppo di martiri domenicani di varie nazionalità, uccisi in terra giapponese, tra cui Lorenzo Ruiz, primo santo filippino che san Giovanni Paolo II beatificò il 18 febbraio 1981 a Manila e canonizzò il 18 ottobre 1987 a Roma.

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