Wilmer Graziano tra storia e memoria
Alla CRTortona ricordato l’imprenditore tortonese a 100 anni dalla nascita
TORTONA – La figura umana e imprenditoriale di Wilmer Graziano è stata ricordata a 100 anni dalla nascita con un convegno promosso dal Rotary Club di Tortona e dalla famiglia, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e il Comune, svoltosi sabato 14 ottobre presso la sala convegni della medesima Fondazione. Moderati da Alfredo Mariotti, direttore generale di “Ucimu” (Unione Costruttori Italiani Macchine Utensili) sono interventi Giorgio Benvenuto, Fabrizio Palenzona, Bruno Rambaudi, Claudio Merlo e Cesare Raviolo. Al convegno, presieduto da Gianni Mogni, presidente del Rotary Club di Tortona, hanno portato un saluto Monica Graziano, figlia primogenita di Wilmer, Fabio Morreale vice sindaco e assessore alla Cultura di Tortona, Pier Luigi Rognoni, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e, in un secondo momento, Federico Chiodi, sindaco della città. Benvenuto, già segretario generale della UIL, ha ricordato l’impegno profuso da Graziano per cercare di portare Confindustria su posizioni meno intransigenti e il movimento sindacale ad essere meno massimalista. Il tentativo dell’imprenditore non ebbe il successo sperato e le conseguenze di questo mancato accordo si protrassero nel tempo. Palenzona, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, ha parlato del rapporto, di cui era stato testimone, tra il ministro dell’Industria, Carlo Donat Cattin, esponente della corrente Forze Nuove della sinistra della DC e Graziano, che democristiano non era. Rambaudi, imprenditore, già amministratore delegato e poi presidente della “Rambaudi Industriale SpA” ha ricordato il rapporto venutosi a creare con Graziano nel corso degli anni, in seguito alle crescenti frequentazioni in ambito associativo e in occasione di fiere e viaggi all’estero per promuovere le macchine utensili italiane, sfociato poi in un rapporto di vera amicizia. Merlo, amministratore delegato della “Graziano DMG Mori”, ha illustrato l’odierna realtà dello stabilimento tortonese ormai di proprietà della multinazionale giapponese “Mori”. Ha fatto presente che la fabbrica di via Wilmer Graziano, con 140 addetti, ha attualmente una capacità di montaggio di 450 torni all’anno, realizzati con componenti provenienti da altre fabbriche del gruppo di appartenenza o da fornitori esterni. Ha sottolineato la modernità dello stabilimento sotto l’aspetto organizzativo, tecnologico ed informativo e riferito che in seguito ad alcuni lavori di ammodernamento degli edifici industriali, la capacità produttiva sarà portata a circa 600 macchine anno. Raviolo, storico e ricercatore locale, ha tracciato la storia dell’industria tortonese delle macchine utensili tra il 1950 e il 1975, evidenziando il ruolo e l’importanza che essa aveva raggiunto nel panorama manifatturiero locale. Gli addetti alla costruzione di macchine utensili rappresentavano il 60% degli addetti al comparto in provincia di Alessandria e il 30% degli occupati nell’industria meccanica tortonese. Il relatore ha concluso affermando che, per le scelte compiute (produzione per il mercato anziché su commessa, produzione di torni a C.N. anziché tradizionali) a Wilmer Graziano si adatta la caratteristica di innovatore individuata da Joseph Schumpeter per distinguere l’imprenditore dal manager. Al senatore Enrico Pianetta è toccato il compito di trarre le conclusioni.