In “gita” a Belluno

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di MARIA PIA E GIANNI MUSSINI

Un sabato a Belluno, invitati dai CAV e movimenti per la vita della zona (da Feltre a Cortina), per una festa di volontari e simpatizzanti. C’erano anche mamme aiutate dai CAV con i loro figli. Gianni doveva presentare il suo libro Donne in cerca di guai, avventure di maternità, vecchio di cinque anni ma sempreverde per le testimonianze che propone: non solo mamme e volontari; ma anche personaggi famosi e insospettabili che dichiarano la loro “preferenza per la nascita” (due nomi, tra i più sorprendenti: Ornella Vanoni e Lella Costa). Non si fanno polemiche, ma si propone il dovere civile e cristiano di offrire una via d’uscita a una donna tentata dall’aborto. Ciò che è previsto dalla stessa 194, specie dopo la decisa revisione in senso pro vita promossa dalla Corte Costituzionale nel 1997 (sentenza Vassalli). Con Gianni c’era anche Maria Pia, più di tutte “donna in cerca di guai” per il solo fatto di aver sposato tanto marito. In sala, il primo spiegava e teorizzava, la seconda leggeva stralci delle testimonianze («Siamo come i carabinieri della storiella. – ha detto Gianni – Io so scrivere e lei sa leggere»). Ma nella stessa occasione è stato presentato anche il libro Le parole scritte e mai lette, a cura di Piera Del Vesco e Alessandro Soranzo. Si tratta delle parole lasciate su un registro dai visitatori del cimitero monumentale di Longarone (a due passi da lì), dedicato alle ben 1910 vittime del disastro del Vajont (1963). Allora, per diverso tempo il Piave portò sino al mare i corpi smembrati di molte di quelle vittime, alle quali vanno aggiunti i 31 bambini mai nati – colti dalla sventura ancora nel grembo delle loro mamme – ai quali è dedicato un apposito monumento. Dopo un pomeriggio così ricco di drammaticità e speranza, la sera a cena con i nostri ospiti bellunesi (Livio, Carla e tanti altri). Care, commoventi persone che fanno un sacco di bene con un tocco di signorilità che è il contrassegno della carità cristiana (san Francesco…). E a proposito di signorilità, i nostri amici ci avevano fissato un curatissimo B&B, che si affaccia sulla piana bellunese: così la mattina, radiosa dopo un temporale notturno, ci ha accolto la chiostra favolosa delle prime Dolomiti. La domenica un po’ di turismo, ad ammirare i tratti veneziani – ma ruvidi e ruspanti – di Belluno, adagiata su uno zoccolo sopra il Piave. Dopo Messa e un “toston” con vinello bianco, eccoci a Feltre, patria degli umanisti Vittorino e Bernardino (il beato sepolto a Pavia), e anche di Panfilo Castaldi, l’inventore dei caratteri mobili della stampa poi usati da Gutenberg. Infine partenza verso l’autostrada ma lungo bellissime vie, come quella che dalla Valsugana porta a Bassano, tra due catene di monti che incombono sul Brenta. E Gianni ne ha approfittato anche per insegnare alla “Popa” un po’ di geografia che, come diceva Cesare Angelini, non è roba per donne…

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