Sapete cosa sono le lavette?

Visualizzazioni: 633

di PATRIZIA FERRANDO

Non giri turistici e nemmeno organizzazioni alberghiere: nei momenti in cui si accolgono amici in casa propria, la nota dominante diventa buona se si percepiscono cura e calore. Questo si sprigiona da un ingresso ben illuminato e comodo, da un soggiorno, piccolo o grande, che inviti a conversare e sentirsi parte di un ambiente personale, da una tavola ben apparecchiata che induca alla convivialità. C’è un’altra stanza da preparare con cura, non in nome dell’esibizione o del vuoto perfezionismo, ma per una resa concreta di quel “mettere a proprio agio” che rappresenta la chiave dell’ospitalità: il bagno. Naturale e intuitivo è che debba presentarsi perfettamente pulito e in ordine, preferibile far sparire – a costo di ficcarli sotto il letto, se non si dispone di spazi di sgombero o armadi strategici – cesti della biancheria, ciabatte e accappatoi; mettiamo via spazzole e pettini, se possibile, anche gli spazzolini da denti e qualunque altra cosa appartenga alla nostra intimità. Preferibile far trovare un sapone liquido, se possibile non nel barattolo di plastica, ma in un dispenser abbinato all’arredo della stanza. Se siamo irriducibili della saponetta, che sia nuova di zecca, col piattino d’appoggio asciutto e pulito. In entrambi i casi, delicatezza suggerisce di evitare profumazioni troppo intense e singolari, perché molti potrebbero non gradire di recarsi a tavola, dopo essersi lavati le mani, seguiti da una potente scia odorosa. E veniamo a loro: le lavette, quasi un simbolo di come il bon ton divenga oggetto non per il lusso, ma per la cura. Piccoli asciugamani, eleganti eppure modesti, quadrati e sofficissimi, proposti dal mercato in innumerevoli soluzioni tessili e in ogni fascia di prezzo. In spugna o in cotone, in nuance delicate o tinte vivaci con piccoli ricami o personalizzate con le proprie iniziali, da qualcuno vengono chiamati “ospite”, per la loro destinazione specifica. Lavette risulta sofisticato solo nel suono: altro non sono che salviette per gli ospiti, monouso. Disposte in bagno, bene in vista, in cestini o in contenitori più inconsueti come un vaso in vetro, un oggetto di antiquariato come un pitale in ceramica, una scatola di latta o una grande conchiglia. Una lavette è molto più di un asciugamano: è una premura che riserviamo ai nostri ospiti, un segno di ospitalità e una dimostrazione dell’affetto che nutriamo nei loro confronti. Non dimentichiamo di disporre un cesto in vimini o un contenitore per accogliere le salviette usate, così che non restino spiegazzate e umide nei pressi del lavandino. Basta poco per un tocco speciale. E si è sempre in tempo ad aggiungere una candela profumata.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *