Il sorriso di 3P contro la pedofilia

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C’è un modo di accogliere i bambini da parte di tanti preti, anche vicini a noi, che è il modo di don Bosco, di chi apre gli oratori perché lì ascoltino una parola buona e conoscano l’amore di Gesù. E poi c’è il modo dei preti pedofili, che non è un modo, è un crimine. Non passa giorno che sui giornali non si parli di questa piaga della Chiesa; che non salti fuori un nuovo scandalo. “La pedofilia è l’11 settembre della Chiesa” ha detto padre Georg Gaenswein, prefetto della Casa pontificia e il Papa ha preso una decisione senza precedenti: ha convocato a Roma dal 21 al 24 febbraio 2019 i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo per discutere della questione della pedofilia e della protezione dei minori. “Lasciate che i bambini vengano a me” sta scritto nel Vangelo. Sappiamo chi ha pronunciato questo dolcissimo invito. La tragedia è che qualcuno li invita per abusare di loro. È ora di fare chiarezza e di assicurare alla giustizia i colpevoli se no la Chiesa perderà credibilità e continuerà ad alimentarsi un clima di caccia alla streghe. I buoni esempi li abbiamo in casa nostra come don Pino Puglisi che il 15 settembre di 25 anni fa è stato ucciso a Brancaccio dalla mafia (cioè da Salvatore Grigoli insieme a Gaspare Spatuzza su mandato di Filippo e Giuseppe Graviano) proprio perché “si portava i bambini con lui”. Cioè li accoglieva in Parrocchia per sottrarli alla manovalanza delle cosche. Aveva un esercito di bambini. Viveva con i bambini. Dava a loro un futuro dignitoso e insegnava l’onestà. Il Papa lo sa: sabato è andato a Palermo per ricordarlo. Basterebbe guardare una foto di 3P (come veniva chiamato) per lasciarsi conquistare dalla bontà del suo sorriso. Basterebbe la metà del suo coraggio per cambiare il mondo. Basterebbe che molti preti lo imitassero.

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