Chiudono alcuni negozi storici ma cresce la ricettività
L’amministrazione novese pensa al rilancio delle attività e registra anche segnali positivi
NOVI LIGURE – Fa un certo effetto vedere le serrande abbassate dello storico negozio dei Fratelli Lorenzi, da tanti anni un simbolo di via Girardengo. Le cugine Giovanna e Grazia hanno cessato l’esercizio a fine 2023, ringraziando i novesi attraverso un messaggio su Facebook. “Vogliamo ringraziare di cuore tutti i nostri clienti per l’affetto, la stima e la fiducia che ci hanno dimostrato lungo tutto il percorso della nostra amata attività. – hanno scritto le sorelle – Abbiamo condiviso con voi esperienze uniche e creato legami speciali. Grazie per aver contribuito a rendere la nostra lunga storia di quasi 80 anni indimenticabile”. Già certa anche la chiusura, a breve, della salumeria “ZetaGi”, da 24 anni in via Roma. Oltre ai salumi, vendeva anche stoccafisso, baccalà e tanti altri prodotti gastronomici. I titolari, Filomena e Giacomo, hanno deciso di chiudere i battenti per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia. Sono queste solo due tra le diverse realtà che negli ultimi tempi hanno scelto di chiudere a Novi come in tante cittadine di provincia o nello stesso capoluogo alessandrino. Le ragioni sono molteplici. C’è chi lo fa semplicemente perché gli eredi prendono altre strade e quindi non possono occuparsene, chi non trova nuovi gestori, chi per i costi eccessivi e chi perché l’attività non funziona. Colpa dei giganti dell’e-commerce e dei grandi centri commerciali? Forse in parte, ma il dibattito va avanti ormai da anni e le risposte non sono sempre concordi. Nella città dei Campionissimi, l’amministrazione comunale, intanto, sta preparando una serie di eventi primaverili che hanno lo scopo di ridare slancio al commercio cittadino. In base ad alcuni dati diffusi di recente, aldilà della chiusura di alcune botteghe storiche come Lorenzi e ZetaGi, il settore terziario e le attività ricettive hanno dato segnali di stabilità, o meglio ancora di crescita, nel corso del 2023 rispetto all’anno precedente. Considerando gli esercizi commerciali di medie dimensioni appartenenti al settore misto, sono 63 contro i 64 quelli del 2022, mentre sono 93 i punti vendita alimentari rispetto ai 92 dell’anno prima. Nell’ambito dell’accoglienza turistica, i bed and breakfast sono passati da 9 a 14. Strutture che si vanno ad aggiungere ai 7 agriturismi e 8 alberghi presenti. Aumentano anche le case vacanza, mentre rimangono uguali gli affittacamere. A crescere in maniera sensibile sono gli esercizi di vendita per corrispondenza e online. Sono ora più del doppio rispetto ai 29 registrati nel 2022.
Luca Lovelli