Clima e ambiente: un binomio a rischio

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Sabato scorso al “Civico” il convegno promosso da Walter Massa. Tante le voci a confronto

TORTONA – L’intera giornata di sabato 24 febbraio è stata dedicata alla riflessione sull’impatto del clima sul territorio, argomento al centro del convegno “Piemonte e cambiamento climatico” organizzato da: Comune di Tortona, associazione “Senza Fili Senza Confini”e Consorzio Vini Colli Tortonesi, con il coordinamento scientifico di Walter Massa, famoso produttore vinicolo e presidente del consorzio Terre Derthona e di Daniele Trinchero, docente in Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino. Tanti esperti si sono confrontati su come le attività produttive, in particolare agricole e vinicole, da un lato si attrezzano per contenere le emissioni per non contribuire così a ulteriori destabilizzazioni, dall’altro agiscono per adattare il loro lavoro, i metodi e le produzioni agli effetti, ormai già ben visibili, che tale fenomeno, generato dall’antropizzazione, causa e che dipendono da terreno, atmosfera e agenti naturali esterni. Nella sessione mattutina è stata introdotto il tema, analizzando il cambiamento climatico sotto vari aspetti. Si è partiti da una sintesi storica dell’evoluzione climatica passando agli effetti del cambiamento sulle piante, sui suoli, sulla fauna e, infine, alla gestione delle acque e dell’energia. La sessione pomeridiana è stata dedicata maggiormente agli effetti del cambiamento sulla viticoltura. In particolare Walter Massa ha approfondito l’evoluzione delle tecniche colturali e di vinificazione per contrastare gli effetti del clima. Una prima indicazione di ordine pratico riguarda le bottiglie che contengono il vino. «Un tempo ha detto Massa – era consumato imbottigliato al momento da damigiane in vetri riciclati: oggi in bottiglie di vetro poi gettate. Per produrre 1 chilogrammo di vetro si immettono in atmosfera 2 chili di CO2, la tara della bottiglia varia da 400 grammi a 1 chilo e 200 grammi. Per questo i vini della doc Derthona stanno pensando all’utilizzo di contenitori in vetro più leggeri per limitare le emissioni in produzione, un’idea che parallelamente potrebbe anche svilupparsi nella forma di bottiglie di pregio, da conservare». «Ci sono tante soluzioni per ridurre l’impatto sull’ambiente, – ha proseguito – occorre creare consapevolezza e opinione pubblica circa la produzione proveniente dai territori». I produttori presenti, oltre a offrire varie esperienze personali negli interventi, hanno potuto capire cosa si può fare in più rispetto insieme agli esperti climatologi. Il tema è molto sentito anche dalle giovani generazioni, come hanno dimostrato i numerosi studenti presenti al “Civico” sabato scorso. Tra i relatori era molto atteso il blogger Gianfranco Saffioti, autore della pagina “Il meteorologo ignorante”, nella quale parla del clima con un approccio non solo scientifico ma anche con riscontri pratici. Partendo da elementi che sono sotto gli occhi di tutti, Saffioti ha sottolineato come «la frequenza degli eventi calamitosi è in costante aumento e per questo occorre diffondere, anche in maniera empirica, quelle informazioni che consentano l’osservazione in tempo reale, per riconoscere gli eventi, della natura per proteggersi in maniera non solo passiva ma anche attiva, mettendo in atto i comportamenti corretti nell’immediato e in prospettiva». Le scuole nei prossimi giorni saranno coinvolte in un concorso indetto dall’associazione “Senza Fili Senza Confini”. Ogni studente ha ricevuto un attestato di presenza come credito formativo e potrà scegliere un tema sviluppato nel convegno, per creare un progetto contenente una proposta di adattamento al cambiamento climatico, che sarà esaminata dai relatori i quali, poi, assegneranno tre borse di studio ai più meritevoli, mentre per tutti i partecipanti ci sarà un incontro con i ricercatori degli iXem Labs del Politecnico di Torino.

Stefano Brocchetti

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