AAA lavoratori cercasi

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di Cesare Raviolo

Cercare lavoro o cercare lavoratori: questo è il problema! Secondo le stime 2023-2027 di Unioncamere Anpal, Sistema Informativo Excelsior, il mercato del lavoro in Italia, tenuto conto dell’andamento dell’economia, potrebbe avere bisogno complessivamente di 3,43,8 milioni di lavoratori. La domanda deriva dalla necessità sia di coprire nuovi posti (circa 30%) creati dall’espansione dei settori produttivi (da 612.000 a più di 1 milione di unità), sia di sostituire lavoratori in uscita (circa 70%) per oltre 2 milioni di unità nel settore privato e 675 mila nella Pubblica Amministrazione. Il fabbisogno di dirigenti, professioni specializzate e tecniche è stimato in oltre 1,4 milioni di unità nel quinquennio e rappresenta quasi il 40% del totale, mentre quello di profili intermedi, impiegati e professioni commerciali e dei servizi, copre circa 1 terzo del fabbisogno complessivo, per un ammontare di oltre 1 milione e 250 mila lavoratori. Il fabbisogno stimato di operai specializzati e di conduttori di impianti sfiora le 650 mila unità, pari al 17% del totale. L’indagine Excelsior conferma che tanto le imprese quanto la Pubblica Amministrazione ricercano competenze green per dare slancio alla ripresa, principalmente per i profili legati all’edilizia e alla riqualificazione abitativa, sia che si tratti di professionalità elevate (35% di tecnici delle costruzioni, ingegneri civili, ecc.), sia di importanza intermedia (il 65% del fabbisogno). A questo punto, la domanda sorge spontanea: se ogni anno si determinano circa 700 mila posti di lavoro, perché il dato annuo dei disoccupati è stabile intorno ai 2 milioni? Perché la domanda di lavoro, espressa dalle imprese a medio termine, non sempre trova adeguata risposta da parte di chi cerca lavoro! Questo divario (mismatch) tra domanda e offerta ha varie motivazioni: per i disoccupati può esserci deficit o surplus di competenze, bassi salari, scarsa mobilità, indisponibilità a turni notturni e festivi, vischiosità dell’informazione; a loro volta, le imprese possono presentare rigidità, ridotta dimensione, modesta capacità di selezione, scarsa propensione all’innovazione. Nelle nostre zone, ad esempio, le imprese lamentano grave carenza di tornitori, di saldatori, di autisti. Proprio per la ricerca di autisti è stata sperimentata una nuova forma di collaborazione tra pubblico (Centro per l’Impiego di Tortona) e privato (G&A, Autosped e Randstad) che potrebbe diventare un modello di positiva interazione a beneficio della comunità e delle imprese locali.

raviolocesare@gmail.com

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