Quando il bene fa nascere altro bene: questa è la carità
È il primo Centro di Ascolto Medico aperto in Oltrepò. Si trova a Casteggio e si appoggia al gruppo Caritas della parrocchia del Sacro Cuore. Noi siamo andati a conoscere l’attività che svolge
DI DANIELA CATALANO
Dopo il recente incontro dei medici dei Centri di Ascolto Medico (CAM), che si è svolto il 7 marzo a Tortona nel salone della Caritas diocesana, siamo andati a conoscere il Centro più recente, aperto due anni fa a Casteggio. Una realtà che si appoggia al gruppo Caritas della parrocchia del Sacro Cuore, attivo da quasi un decennio.
Era il 2015 quando nasceva il Centro di ascolto casteggiano, luogo privilegiato in cui intessere relazioni con i poveri. L’anima del luogo è il responsabile Ercole Ricotti che, a 77 anni compiuti, è impegnato con entusiasmo e determinazione nella sua azione di volontariato, consapevole di avere come unica e vera alleata la Provvidenza, che «ogni giorno arriva dove l’uomo non riesce». Con lui c’è il parroco don Luca Ghiacci.
«Frequentavo la parrocchia di Novi Ligure dal 1996 perché sono amico di don Livio Vercesi, – racconta Ricotti – che all’epoca era parroco in quella città, e là avevo conosciuto anche don Marco Daniele, che nel 2014 è stato trasferito a Casteggio. L’anno dopo, proprio don Marco ha deciso di creare un Centro Caritas parrocchiale e mi ha chiesto di esserne il referente. Accogliendo il suo invito, ho partecipato all’equipe diocesana della Caritas che proponeva la costituzione di un gruppo di persone (massimo 6) per avviare un Centro di Ascolto».
«Il primo problema che abbiamo affrontato è stato la ricerca di una sede e, dopo aver cercato invano una soluzione, abbiamo optato per l’ex battistero, addirittura all’interno della chiesa, all’inizio della navata di destra. Questa scelta mi è subito piaciuta perché faceva comprendere a tutti lo stretto legame esistente tra i poveri e Cristo. Dopo aver sistemato il pavimento e tinteggiato il locale, grazie all’aiuto di Carlo Quaiotti, nel mese di settembre è stata creata l’equipe di operatori, formata da 6 donne, ritenute più adatte degli uomini a stabilire un rapporto di fiducia con i richiedenti aiuto, che erano Antonietta Mariani già operatrice Caritas ad Assisi, Franca Girani, Maria Teresa Marchetti, Miriam Zanin e Maria Pia Vidali».
«Abbiamo aperto ufficialmente il 25 novembre del 2015. – spiega Ricotti – Abbiamo iniziato con l’ascolto e non era nostra intenzione distribuire del cibo. Nel 2016, però, è arrivata da un panificio la proposta di donarci il pane e così abbiamo avviato la distribuzione giornaliera dal lunedì al sabato. Oggi forniamo il pane a circa 60 famiglie, più di 200 persone, che ogni giorno ricevono i prodotti da forno e prepariamo anche i pacchi con generi alimentari di prima necessità. L’anno dopo sono arrivati anche due nuovi volontari e da allora il numero è cresciuto. Attualmente siamo una ventina e ci suddividiamo i compiti tra ascolto e consegne.
Gli orari di apertura del Centro di Ascolto, dalle 8 alle 9.30, non facilitano purtroppo la presenza di giovani o di persone che lavorano. Di recente, però, è arrivato tra noi Emanuele Caspani, un ragazzo laureando che ci aiuta molto, soprattutto nel mantenere i rapporti con gli assistenti sociali. Le ultime entrate nel gruppo sono Anna Lovagnini per l’ascolto e Loredana Tedoldi per la preparazione dei pacchi alimentari e la gestione degli acquisti dei viveri, in collaborazione con Elisa Ragazzi.
Tra i volontari merita sicuramente un ringraziamento speciale Angelo Maiocchi, il più anziano e il più disponibile, sempre pronto ad aiutare».
Ricotti è molto grato a tutte le numerose persone e realtà che sono vicine e sostengono la Caritas parrocchiale con la loro generosità, tra cui il Centro Diagnostico Clastmed, che ha messo a disposizione tutte le sue prestazioni gratuitamente per le persone inviate dal Centro di Ascolto. «A dimostrazione del crescente impegno nel nostro cammino – afferma Ricotti – nel 2023 abbiamo raccolto 52.003,50 euro. Questa è la prova migliore di come l’opera avviata dia buoni frutti, se pensiamo che il primo anno abbiamo chiuso con un attivo di 55 euro. Una delle entrate più alte del bilancio è rappresentata dalle offerte per i funerali che la parrocchia ha deciso di devolvere a noi, la seconda viene dalla raccolta di alimentari a lunga scadenza che organizziamo mensilmente al Gulliver e al Carrefour di Casteggio. Importante anche il contributo dei Rotary Club Oltrepò che, una volta all’anno, organizzano una raccolta di cibo e ne donano una parte anche a noi, in virtù di una collaborazione avviata con la Caritas diocesana e attiva fino al 2026. Noi, infatti, non aderiamo al Banco Alimentare e, quindi, ci organizziamo autonomamente per comprare pasta, sugo, scatolame vario e generi di prima necessità».
Ma come raggiungere tutti i bisognosi, anche coloro che si vergognano di chiedere aiuto?
«La mia speranza – aggiunge – è che si possa fare sempre più rete tra le parrocchie vicine, al di fuori della nostra Comunità pastorale “San Luigi Versiglia”. Attualmente c’è una buona collaborazione con il gruppo di Santa Giuletta e di Bressana, ma l’ideale sarebbe attivare una collaborazione su tutto il territorio diocesano. Come Caritas abbiamo aderito all’Ospo, il programma studiato da Caritas Italia per archiviare i dati dei beneficiari. Nel 2023 sono state 10 le famiglie che si sono presentate per la prima volta da noi, di nazionalità italiana, marocchina e rumena. Abbiamo constatato negli ultimi anni la crescita di italiani che si trovano in situazione di bisogno».
Per Ercole un motivo di orgoglio è anche il fatto che da anni la Comunità pastorale e la Caritas sostengono la missione di suor Clara Pagani, una suora marista di Brescia, impegnata in Rwanda, in mezzo ai ragazzi di strada e ricorda la recente apertura del Centro Medico di Ascolto, grazie all’oncologo Quinto Cuzzoni, avvenuta lo scorso 20 maggio 2022. «La Caritas – sostiene Ricotti – dona a tanti di noi la forza di andare avanti. Aiutare chi ha bisogno dà un senso alla vita e motiva molto e noi abbiamo creato un gruppo affiatato e unito. La mia speranza è che rimanga sempre lo spirito di collaborazione che esiste ora e la voglia di fare qualcosa per gli altri, perché il bene fa nascere altro bene».
Dello stesso avviso è il parroco don Luca Ghiacci. «La Caritas è davvero una benedizione. – conferma – Una parrocchia che si mette in prima linea nel fare carità attira sicuramente le benedizioni del Signore. Il cammino è iniziato con mons. Marco Daniele e io porto avanti questa bella eredità». «Ringrazio – prosegue – per la loro generosità tutti i parrocchiani della Comunità pastorale “San Luigi Versiglia” di cui fanno parte anche Oliva Gessi e Mairano. Con loro è stato possibile fare grandi cose, tra cui aiutare il Centro “Intiganda” di suor Clara Pagani in Rwuanda. La povertà economica spesso nasconde altre povertà e grazie al Centro di Ascolto si cerca di dare una risposta e un sostegno ai fratelli bisognosi. E al mattino iniziare la giornata pregando con i volontari fa sì che tutto acquisti una luce nuova e diventi più bello anche per me». Don Luca ha ricordato, con orgoglio, il “Talento d’Oro” consegnato dal Comune alla Caritas lo scorso 17 novembre, come segno di riconoscimento “per il costante supporto ai più deboli”, proprio nel giorno di santa Elisabetta d’Ungheria, patrona dei terziari francescani e grande benefattrice dei poveri.
Una “cura” che mette al centro il dialogo
«All’origine del Centro di Ascolto Medico di Casteggio – spiega il responsabile Quinto Cuzzoni, medico di Verrua Po – c’è l’idea di portare anche in Oltrepò l’attività dell’Ambulatorio polispecialistico della Caritas realizzato dai medici Prete e Cavenenghi a Tortona». L’ipotesi era di creare un’equipe polispecialistica pronta a muoversi tra Voghera, Casteggio, Broni e Stradella e aprire un ambulatorio medico in queste città. Il sogno, però, per ora non si è realizzato e, attualmente, l’unica realtà operativa è il Centro di Ascolto Medico, aperto a Casteggio, grazie all’accoglienza e alla fiducia del parroco don Luca Ghiacci e del responsabile della Caritas Ercole Ricotti.
Dal 20 maggio 2022, tutte le settimane, al venerdì dalle ore 9 alle 11, si ascoltano le persone e si aiutano a raccontare i loro bisogni e i loro desideri, senza fare nessuna visita medica e senza esprimere nessun parere diagnostico o terapeutico. «Si punta tutto sul dialogo – ha detto Cuzzoni – per capire quali sono le condizioni fisiche e le eventuali malattie. Si forniscono consigli su tempi e modi di assunzione dei farmaci e si verifica la corretta comprensione di eventuali indicazioni dietetiche. Cerchiamo anche di svolgere un ruolo di mediazione tra paziente e medico di Medicina generale o specialista ospedaliero e non». Il CAM non prenota esami diagnostici o visite specialistiche e, solo in casi particolari, si possono indirizzare gli utenti verso medici specialisti amici della Caritas, che, poi, si fa carico di seguire la persona ammalata loro affidata. In determinate situazioni, si provvede alla consegna di farmaci salvavita o indicati per specifiche patologie e che non sono dispensati dal Servizio Sanitario nazionale. Gli utenti possono acquistarli presso le tre farmacie della città – Vigo, Somenzini e Ragni – che hanno deciso di collaborare con la Caritas. Un incaricato del CAM passa a saldare quanto dovuto per l’acquisto. Per conoscere meglio l’attività del Centro di Ascolto è possibile recarsi presso la sede della Caritas parrocchiale di Casteggio al venerdì mattina.