Molino premia il lavoro e l’arte del suo “Galeas”

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Lo storico barbiere Giuseppe Balduzzi riceverà un riconoscimento durante la fiera di Santa Croce

MOLINO DEI TORTI – Sguardo attento, mano agile, parlantina amabile e sempre “sul pezzo”: a Giuseppe Balduzzi – 86 anni a ottobre – non sembra vero di averne trascorsi 70 a far barba e capelli ai suoi compaesani, ma anche a molti altri clienti provenienti dai paesi intorno a Molino dei Torti, da Alessandria e dal Pavese. Peppino (i molinesi, però, lo chiamano tutti “Galeas”, per aver scelto, anni addietro, di rasarsi e pettinarsi come l’attore Galeazzo Benti) ha iniziato la sua carriera quando era un ragazzino. «All’inizio è stato difficile: – racconta – il mio principale, Salvatore Dallera, è mancato dalla sera alla mattina. Io ero il suo garzone e non avevo più il mio papà, Angelo, da quando avevo 10 anni. Mi sono ritrovato all’età di 16 a gestire un’attività senza avere ancora tutti gli strumenti per farlo. Tenevo aperto il negozio e, nel frattempo, andavo a scuola a Milano, all’Espam (Ente professionale acconciatori misti ed estetica), dove mi sono diplomato dopo 4 anni. Poi ho continuato a studiare e a perfezionarmi: ho aperto, in seguito, una scuola per parrucchieri in via Rapisardi ad Alessandria. In principio eravamo io e i maestri Lazzaro, Rossin, Fortuna: poi sono subentrati altri parrucchieri. Insegnare è stata una bella avventura che ho vissuto per 40 anni, tutti i lunedì e giovedì sera». Intanto “Galeas” si occupava del benessere dei capelli di clienti che sono poi diventati amici, come Renato Balduzzi, molinese doc ed ex ministro della Salute, che allunga da Alessandria per farsi pettinare appositamente da lui: «Si vedeva fin dai tempi della parrocchia che Renato, molto più giovane rispetto a me, aveva stoffa ed era destinato a fare strada. – ricorda il suo parrucchiere – C’era don Angelo Nicrosini e giocavamo a scacchi, a dama, a calcio balilla». Maestro d’arte, Giuseppe Balduzzi è benvoluto e apprezzato da tutti in paese e il prossimo 4 maggio, nell’ambito della fiera di Santa Croce, che tornerà a Molino dopo alcuni anni, il sindaco Mario Campanella gli conferirà un riconoscimento a nome dell’Amministrazione comunale. «Sono suo cliente affezionato – spiega il sindaco– e ho già chiesto a Peppino di farmi avere i registri di quando insegnava la sua arte: li esporremo in quell’occasione». Sposato con Liliana, dalla loro unione è nato Pierangelo, che vive nel Milanese con sua moglie Chiara. «Li aspetto, insieme ai miei adorati nipotini Tommaso e Giacomo alla festa che mi verrà riservata a maggio, – ha detto Peppino – e di cui ringrazio di cuore il sindaco». Peppino è sempre presente in piazza Caduti per la Patria, dove si trova il suo storico negozio e dove si entra anche solo per salutare e leggere il giornale: «Da me è un po’ come andare al bar; è un punto di ritrovo dove scambiare quattro chiacchiere e tenersi aggiornati su quel che accade nel mondo».

Alessandra Dellacà

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