Chi mi Ama mi segua

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Di Silvia Malaspina

Caro il mio Amedeo Umberto Rita Sebastiani, in arte Amadeus o, per i più intimi, Ama, la tua decisione di non rinnovare il contratto con la Rai, in scadenza il prossimo 31 agosto, non è stata né improvvisa, né inaspettata. Già nell’ultima serata del tuo quinto Festival di Sanremo, la tua uscita di scena su un cocchio in stile Cenerentola che lascia il ballo, insieme all’amico di vita e di spettacolo Fiorello, corredata dall’inequivocabile scritta “The End”, non faceva presagire nessuna possibilità di ripensamenti. Sembra che il collaudato connubio tra te e mamma Rai si sia interrotto all’insegna di quel conscious uncoupling (disaccoppiamento consapevole) reso celebre da Gwyneth Paltrow all’atto del divorzio da Chris Martin. Le dichiarazioni da ambo le parti hanno rasentato il melenso: “È con rammarico che Rai prende atto della decisione di Amadeus di interrompere il rapporto di collaborazione con il Servizio Pubblico. Ma resta, forte, il senso di riconoscenza e di gratitudine per il percorso comune, costellato di grandi successi” si legge in una nota diramata dall’Azienda. Mentre tu, caro Ama, hai affidato a un post su Instagram la tua decisione: hai ringraziato dirigenti, maestranze, artisti e colleghi che hanno condiviso i tuoi progetti. “I programmi che ho avuto la possibilità e la gioia di realizzare appartengono al pubblico, ma rappresentano per me un pezzo di cuore e di vita. Ho dato tutto me stesso. Ora è tempo di nuove sfide professionali e personali. È tempo di nuovi sogni”. Io non credo che questa tua scelta sia motivata (solo) da un fattore economico: è pur vero che “chi più ha, più vuole”, ma non mi pare tu sia nella condizione di dover incrementare il tuo patrimonio, pertanto sono convinta che corrisponda al vero la volontà di affrontare nuove sfide professionali, uscendo da una redditizia, ma forse ormai priva di stimoli, confort zone. Del resto sei sempre stato un po’ pioniere: chi era adolescente negli Ottanta non può non ricordare quel rivoluzionario esperimento che fu DeeJay Television: per la prima volta venivano trasmessi i video musicali e chi fino ad allora aveva ascoltato la musica solo in radio, fu catapultato in un mondo nuovo e ammaliante. La squadra dei conduttori (si chiamavano ancora così) era composta, tra gli altri, da “quello col nasone” (tu), “quello di Pavia” (Gerry Scotti), “quello fighissimo” (Sandy Marton). Perciò, caro il mio Ama, non so se, tenendo fede all’adagio, ti seguirò in questa nuova avventura: ormai mi sono adagiata sulle serie tv on demand ma, nonostante qualche tuo scivolone, ti ricorderò come uno showman garbato e simpatico.

silviamalaspina@libero.it

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