La donna “amata” da Gesù nel Vangelo

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Suor Carla Tonelli al Cif di Tortona sulla figura femminile. Il vescovo ha salutato i presenti

TORTONA – Venerdì 19 aprile nel salone della Biblioteca civica “Tommaso De Ocheda” il Centro italiano femminile (Cif) di Tortona ha presentato un’interessante conferenza sul tema “Le donne nel Vangelo”, che ha visto come relatrice suor Carla Tonelli. È intervenuto anche Mons. Guido Marini che ha salutato i numerosi presenti, tra cui il vicesindaco Fabio Morreale e ha condiviso con loro alcune brevi riflessioni. Ha iniziato sottolineando una sottigliezza della lingua ebraica nella quale le parole uomo e donna si compongono di tre lettere: nella prima ci sono due lettere che si ritrovano anche nel termine donna e poi c’è una terza lettera che si differenzia nell’una e nell’altra parola; proprio mettendo insieme queste due si compone il nome di Dio (Iahweh). Questo per sottolineare come «l’immagine di Dio si compie nell’umano quando il maschile e il femminile sono compresenti. Il disegno primordiale di Dio sulla vocazione dell’umanità vuole una composizione armonica tra uomo e donna». Il secondo aspetto messo in evidenza dal vescovo ha avuto come soggetto la Madonna «una creatura esente dal peccato, nella quale è possibile contemplare un’umanità perfetta perché libera dalle conseguenze del male, donna scelta da Dio per diventare veicolo di salvezza per l’umanità, perché il suo “sì” ha reso possibile l’incarnazione e prima creatura in paradiso in anima e corpo con l’assunzione». In lei, dunque, è possibile comprendere la “particolare predilezione di Dio per la donna” che ha voluto così concentrare una straordinaria fioritura di doni. E, infine, Mons. Marini ha richiamato l’attenzione sulla figura della Maddalena, “l’apostola degli apostoli”, nella quale emerge la grande dimensione del cuore appassionato della donna che porta Gesù a provare una grande tenerezza nei suoi confronti, concretizzata nel renderla testimone della sua risurrezione. Concludendo, il vescovo Guido ha auspicato che nella Chiesa il ruolo della donna possa compiersi sempre più pienamente. Monica Graziano, presidente del Cif, ha ricordato come l’associazione, presente a Tortona dal 1956, si occupa delle donne e della condizione femminile nei vari ambiti della società e che il suo ruolo è far sì che esse vivano una cittadinanza consapevole alla luce del messaggio cristiano. Don Claudio Baldi, assistente spirituale del Cif, nell’introdurre suor Carla, ha ribadito come la presenza della donna nel vangelo è un fatto veramente inedito non solo nel panorama religioso ma anche culturale, perché il femminile era considerato negativo dalla cultura dell’epoca. Nei passi evangelici, invece, le donne non sono mai sgridate ma accolte, guarite e perdonate come l’adultera e pur non esistendo nella lingua ebraica il femminile di discepolo, Gesù le rende tali. Suor Carla, religiosa dell’Opera Don Orione, operante nella parrocchia di San Bernardino e al Piccolo Cottolengo, ha scelto di parlare di due figure femminili in particolare, presenti nei vangeli sinottici e “vicine” in un passo dell’evangelista Luca (8,40-56): l’emorroissa e la figlia di Giairo. Entrambe non hanno un nome proprio ma sono giudicate per quello che si vede: una è malata e l’altra è “la figlia di”. Gesù invita ad andare oltre i pregiudizi e chiama la prima “figlia” e l’altra “fanciulla”. Nella sua interessante relazione suor Carla ha spiegato come il femminile «ha la capacità di rimuovere quell’efficientismo maschile, tuttora presente nella Chiesa e nella società, che stanca l’essere umano, e che invece ha bisogno di sentirsi rigenerato nella sua identità filiale». In questo sen- so le donne possono avere un ruolo importante «nel riportare al centro della Chiesa la consapevolezza che tutti siamo figli di Dio. Si tratta, in altri termini, di camminare seriamente in direzione di una Chiesa sinodale e comunionale, dove a tutti i membri è assicurata corresponsabilità e partecipazione». Don Baldi ha concluso l’incontro in modo originale, offrendo a tutti la possibilità di odorare l’essenza del nardo, simbolo del “buon profumo” del Risorto da diffondere nel mondo.

Daniela Catalano

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