Pagare le tasse/2: Come?

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Di Cesare Raviolo

Tra le 100 e più imposte previste dall’ordinamento tributario italiano, l’Irpef è certamente la più importante, se non altro per la dimensione del suo gettito annuale. Nel 2023 ha rappresentato quasi il 39% delle imposte erariali, il 69,67% di quelle dirette e il 10,58% del Pil 2022; dunque, l’Irpef costituisce la scadenza fiscale di maggior impegno per contribuenti ed erario. Istituita con la riforma fiscale “Visentini” del 1973-74, è un’imposta erariale, cioè dello Stato, diretta, perché colpisce la ricchezza prodotta (reddito), personale, in quanto tiene conto delle condizioni economiche del contribuente, progressiva per scaglioni, con aliquote via via più elevate, globale, cioè commisurata all’insieme dei redditi, e netta, perché tiene conto delle spese sostenute. Colpisce i redditi fondiari (fabbricati e terreni), di capitale, di lavoro autonomo o dipendente, di pensione, di impresa. Sono soggetti all’Irpef le persone fisiche residenti in Italia e i non residenti se producono qui il loro reddito. Il periodo d’imposta è l’anno solare precedente a quello in corso. Il contribuente fa la “dichiarazione” al fisco del proprio reddito mediante il Modello 730 (dipendenti e pensionati) o il Modello Redditi PF-Persone Fisiche (autonomi). Attualmente, la normativa Irpef prevede 3 scaglioni di reddito e altrettante aliquote: la prima del 23% per redditi fino a 28 mila Euro; la seconda del 35% per redditi da 28 a 50 mila e la terza del 43% oltre 50 mila Euro. Dal reddito lordo sono previste “deduzioni” di spese (mediche, universitarie, assicurative, ecc.), che determinano il reddito netto o imponibile. Quest’ultimo, moltiplicato per l’aliquota, dà l’imposta lorda. A questo punto c’è la possibilità di “detrarre” altre somme (interessi ipotecari, donazioni, ristrutturazioni, ecc.) per adeguare l’imposta alla reale situazione del contribuente. La differenza tra imposta lorda e importo delle detrazioni dà l’imposta netta dovuta al fisco e da pagarsi con il Modello F24. Oltre al 730 precompilato, da quest’anno è stata introdotta la “dichiarazione semplificata”, nuova opportunità per lavoratori dipendenti e pensionati. L’Agenzia delle Entrate rende disponibili i modelli e tutte le istruzioni sul sito internet agenziaentrate.gov.it e, in apposita area riservata, accessibile con Spid, Cie o CNS, il “cassetto fiscale” di ciascun contribuente. Chi non ha superato 8.500 Euro (dipendenti e pensionati) o 5.500 Euro (autonomi) di reddito 2023 non paga l’Irpef perché rientra nella “no tax area” 2024.

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