Spes non confundit: la Bolla del Giubileo

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Presentata dal Papa il 9 maggio contiene i temi e le date di apertura delle Porte Sante a Roma

ROMA – Spes non confundit. È il titolo della Bolla di indizione del Giubileo ordinario che il Santo Padre Francesco ha consegnato alla Chiesa universale lo scorso 9 maggio, durante la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità dell’Ascensione. Un testo rivolto anche alla nostra Chiesa particolare dove continua il lavoro della Commissione diocesana per il Giubileo, costituita dal vescovo affinché si attui un’adeguata preparazione dal punto di vista spirituale e logistico. Come si evince dal titolo, tratto dalla Lettera ai Romani (Rm 5,5) è il dono della speranza quello che il Papa chiede per il prossimo Giubileo, per un mondo segnato dal frastuono delle armi, dalla morte, dalla distruzione, dall’odio verso il prossimo, dalla fame, dal “debito ecologico”, dalla scarsa natalità. È la speranza che non delude la medicina che Francesco desidera per l’umanità che, “immemore dei drammi del passato”, è sottoposta a “una nuova e difficile prova” che vede “tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza” oppure in preda ad una crescita esponenziale della povertà, nonostante le risorse non manchino e siano perlopiù impiegate per le spese militari. La Bolla contiene suppliche, proposte (come quella ai Governi di amnistia o condono della pena ai detenuti per i quali il Papa aprirà una Porta Santa in un carcere o quella di un Fondo mondiale per eliminare la fame con i soldi delle armi), poi appelli per i malati, gli anziani, i poveri, i giovani, i migranti. Il Papa stabilisce che la Porta Santa della Basilica di San Pietro sia aperta il 24 dicembre 2024, dando così inizio al Giubileo ordinario. La domenica successiva, 29 dicembre, il Pontefice aprirà la Porta Santa di San Giovanni in Laterano. A seguire, il 1° gennaio 2025, Solennità di Maria Madre di Dio, sarà aperta la Porta Santa di Santa Maria Maggiore. Il 5 gennaio quella di San Paolo fuori le Mura. Queste tre Porte Sante saranno chiuse entro domenica 28 dicembre dello stesso anno. Il 29 dicembre 2024, in tutte le cattedrali e concattedrali del mondo i vescovi dovranno celebrare l’Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare. Il Giubileo terminerà con la chiusura della Porta Santa di San Pietro il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore. “Elemento fondamentale” saranno poi i pellegrinaggi con le “chiese giubilari, lungo i percorsi e nell’Urbe” che “potranno essere oasi di spiritualità dove ristorare il cammino della fede e abbeverarsi alle sorgenti della speranza”. Anche per questo aspetto la Commissione diocesana a breve fornirà precisi dettagli circa il pellegrinaggio giubilare diocesano presieduto da Mons. Guido Marini. Francesco, infine, auspica che il Giubileo 2025 aiuti tutti “a ritrovare la fiducia necessaria, nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato”.

Marco Rezzani

(Foto: Vatican Media/SIR)

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