Il “mandato” agli animatori dei Grest e agli educatori di Brusson

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Nel pomeriggio di sabato 1° giugno l’appuntamento della Pastorale Giovanile al santuario della Fogliata di Casalnoceto con la consegna da parte del vescovo

CASALNOCETO – Sabato 1° giugno si è svolto il secondo incontro formativo, pormosso dal Servizio per la Pastorale Giovanile diocesano, dedicato agli animatori che si occuperanno dei Grest e agli educatori dei campi a Brusson, nell’estate imminente. In mattinata i partecipanti, appartenenti alla Pastorale Giovanile e all’Azione Cattolica, entrambe seguite da don Cristiano Orezzi, si sono ritrovati presso l’oratorio “San Giovanni Bosco” di Voghera per svolgere due attività pensate per riflettere su due aspetti fondamentali nel servizio che saranno chiamati a compiere: andare “verso l’alto” e andare “verso l’altro”. Divisi in due grandi gruppi, i ragazzi, a turno, hanno potuto affrontare le tematiche. Come hanno spiegato Tiziana Bidone e Simone Granata, due giovani della Pastorale Giovanile, per l’aspetto “verso l’alto” gli animatori hanno guardato insieme il cortometraggio “The Present” per comprendere come la vita sia un dono che la presenza del Signore può rendere ancora più grande. Ai presenti sono state poste alcune domande su cosa li rende più simili a Gesù e su cosa sia per loro la vita. Dopo l’ascolto di alcune testimonianze, i ragazzi e le ragazze hanno riflettuto sul senso del fare animazione. La seconda attività prevista, sul tema “verso l’altro”, ha comportato la suddivisione in ulteriori gruppi più piccoli per consentire la partecipazione a un gioco: gli animatori, bendati e disposti in cerchio, dotati di una corda, con il solo scambio verbale, dovevano creare un quadrato perfetto. In questo modo hanno potuto approfondire le dinamiche che si creano all’interno di un gruppo e la distinzione che esiste tra un insieme di amici e un gruppo che coopera per il raggiungimento di un obiettivo comune. Al termine della parte formativa il pranzo condiviso ha rifocillato i giovani che, nel primo pomeriggio, si sono avviati a piedi verso il santuario della Fogliata di Casalnoceto per partecipare alla consegna del mandato, divenuto occasione per ricordare Giacomo Jon, il giovane vogherese scomparso nel 2020 a causa del Covid. Giacomo, per gli amici Jonny, era un ragazzone di 24 anni della parrocchia del Duomo di Voghera, conosciuto e amato da tutti, che prestava servizio all’altare durante le celebrazioni e ricopriva il ruolo di animatore presso l’oratorio “San Giovanni Bosco”. Dai familiari e dagli amici, dopo la sua morte, è nata l’idea di ricordarlo facendo annualmente il pellegrinaggio verso il santuario della Madonna della Fogliata luogo che amava. Quest’anno, complice una bellissima giornata, il prato verde intorno alla piccola chiesa di Casalnoceto è stato invaso da circa 200 giovani provenienti da Voghera e da numerose comunità parrocchiali della Diocesi. All’arrivo i “camminatori” sono stati accolti da una gustosa merenda, in attesa del vescovo che è giunto in mezzo a loro per presiedere un intenso momento di preghiera, con l’adorazione eucaristica. Dopo l’esposizione del S.S. Sacramento, Mons. Marini ha rivolto un affettuoso saluto agli animatori dei Grest e agli educatori dei campi di Brusson e a tutti i presenti ha ricordato la frase di san Giovanni Bosco che diceva che “l’educazione è cosa del cuore”. Ha poi presentato la bellissima figura di Carlo Acutis che sarà presto santo e che ha vissuto la sua breve esistenza alla luce dell’Eucaristia. La sua vita – come ha ricordato il vescovo è stata caratterizzata da “tre” pilasti che sono stati l’Eucaristia “l’autostrada verso il cielo” dove incontrava Gesù vivo, il Vangelo che leggeva ogni giorno e la confessione che faceva una volta alla settimana per rendere il cuore libero dal peccato. Mons. Marini ha esortato i giovani presenti a vivere sul serio il rapporto con Gesù come «una relazione che scalda il cuore e illumina la mente». «Voi che ricevete il mandato – ha detto – non dovete trovare strano vivere con l’Eucaristia, il Vangelo e la confessione, come Carlo. Voi siete chiamati ad amare e a donare e perché questo sia possibile dovete vivere questo rapporto con Gesù». Animare ed educare, infatti, significa aiutare giovani vite a crescere in Gesù. Dopo un momento di silenzio adorante, nel quale si sentiva solo il soffio di un fresco venticello, il vescovo ha affidato ai giovani il mandato. Poi, con i sacerdoti don Cristiano, don Claudio Baldi, don Gino Bava, don Fulvio Sironi e tutti i giovani, si è portato davanti all’effigie della Madonna di Lourdes, in un angolo del prato, per affidare alla Mamma celeste l’attività estiva del 2024. Un caro saluto e un applauso è stato rivolto ai genitori di Giacomo Jon presenti all’incontro. A tutti è stato consegnato un piccolo dono a ricordo di una bellissima giornata di preghiera e di amicizia, inizio di un cammino in mezzo alla gioventù diocesana che sarà vissuto con il cuore.

Daniela Catalano

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