La stanza sensoriale al “Paolo VI”

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Realizzata a Casalnoceto con il contributo del Lions Club Borghetto Valli Borbera e Spinti

CASALNOCETO – Una stanza multisensoriale è stata inaugurata martedì 4 giugno presso il Centro “Paolo VI” di Casalnoceto, grazie al generoso contributo del Lions Club Borghetto Valli Borbera e Spinti, guidato dalla presidente Claudia Poggio, e della Compagnia Teatrale “I Gobbi” di Arquata Scrivia. La cerimonia è iniziata con il caloroso benvenuto del direttore generale Giancarlo Maria Albini, e del direttore medico Giovanni Brisone, che hanno espresso gratitudine ai donatori e sottolineato l’importanza della nuova stanza per i pazienti del Centro. Erano presenti Kito Gobbi, fondatore e patron della Compagnia Dialettale e l’attore Giampaolo Lasagna. Simona Torrielli, responsabile delle Disabilità intellettive relazionali e dell’Unità Autismo, ha illustrato i principali interventi terapeutici offerti dal “Paolo VI” nel campo dell’autismo, evidenziando i benefici tangibili che queste terapie apportano ai pazienti. Le psicoterapeute Sara Grassano e Valeria Fabris hanno spiegato dettagliatamente il funzionamento della stanza multisensoriale e presentato dati importanti, che dimostrano l’impatto positivo dei trattamenti sui pazienti. La stanza, dotata delle più moderne tecnologie sensoriali, inclusi effetti luminosi, suoni calibrati e il nuovo letto ad acqua vibro-acustico, rappresenta un ambiente di stimolazione multisensoriale che favorisce il rilassamento e l’interazione, elementi cruciali nel trattamento dell’autismo. Gli ospiti hanno visitato la stanza, che offre musica soffusa, alternanza di colori, la proiezione di un fondale marino e un letto particolarmente indicato per il rilassamento. La foto e i saluti finali, accompagnati dall’augurio di ritrovarsi presto per ulteriori iniziative benefiche, hanno concluso la manifestazione. Grazie a questa stanza, il Centro “Paolo VI” si conferma come un faro di eccellenza nel trattamento dell’autismo, grazie anche al supporto costante della comunità e delle associazioni benefiche.

Mario Merendi

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