Primo stop per il maxi allevamento di galline ovaiole

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Per alcuni difetti nella procedura si prevede l’avvio di un nuovo iter

MOLINO DEI TORTI – Primo stop per la procedura relativa al progetto del maxi allevamento di galline ovaiole a Casei Gerola, comune pavese a pochi chilometri dal Piemonte. Le osservazioni delle Amministrazioni comunali della Bassa Valle Scrivia e di Arpa Piemonte hanno convinto a “riavvolgere il nastro”. La proposta per la costruzione dietro al cimitero di Molino dei Torti – già in territorio lombardo – arriva dalla società Avigest. Giovedì scorso, nel palazzo municipale casellese, si sono incontrati i rappresentanti dei comuni della Bassa Valle Scrivia con i tecnici Avigeste e quelli del Comune di Casei. Assenti tutti gli altri enti pavesi, a iniziare dalla Provincia. L’esame delle osservazioni presentate dai comuni di Castelnuovo Scrivia, Alzano Scrivia, Molino dei Torti in merito alla procedura di Variante urbanistica ha colto nel segno: l’iter procedurale di Variante al Suap (Sportello unico delle attività produttive) è illegittimo, per cui dovrà essere riavviato un nuovo percorso. È stato poi certificato l’inserimento nella Vas (Valutazione ambientale strategica). «È già un buon risultato che le nostre osservazioni siano state ascoltate, anche se la battaglia non finisce qui»: ha affermato il sindaco di Castelnuovo Scrivia, Gianni Tagliani, a nome dei convocati, al termine dell’incontro. Questo primo stop “disturba” non poco l’azienda proponente e permette a chi si oppone di prendere altro tempo su una vicenda che vede, al fianco della popolazione della Bassa Valle Scrivia, i referenti di molte sigle associazionistiche che fanno parte del mondo animalista e ambientalista e di altri sodalizi che hanno aderito al Comitato per la Salute della Bassa Valle Scrivia. La zona, dove s’ipotizza la realizzazione del maxi allevamento, sarebbe anche di tipo alluvionale e anni fa lì vicino morirono oltre 19.000 tacchini in una cascina ora abbandonata.

Alessandra Dellacà

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