In san Luigi Orione risplende l’amore di Dio nella carità

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Domenica scorsa a Pontecurone la Messa nel 152° anniversario della nascita del santo

PONTECURONE – Nel giorno del 152° anniversario della nascita di san Luigi Orione, domenica 23 giugno, Mons. Guido Marini, a causa del maltempo, ha celebrato la S. Messa nella Collegiata di Santa Maria anziché presso il monumento del santo, come è tradizione da anni. La chiesa era gremita di concittadini e di fedeli provenienti dai paesi vicini giunti per onorare il santo. Erano presenti anche il sindaco di Pontecurone Giovanni Valentino D’Amico, Simona Virgilio vicesindaca di Voghera, l’assessore Fabio Morreale del Comune di Tortona, il presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino e il comandante dei carabinieri di Tortona Domenico Lavigna. Hanno concelebrato il parroco don Loris Giacomelli, i sacerdoti orionini della comunità ontecuronese – don Pietro Bezzi, direttore della Casa di Riposo “Don Orione”, don Carlo Marin, anche consigliere provinciale della congregazione, don Federico Dassa e don Agostino Gennari – don Graziano De Col, don Maurizio Macchi e don Fausto Franceschi, rispettivamente vicario generale e segretario generale della congregazione orionina. Nell’omelia della Messa, animata dai canti della corale diretta da Gian Maria Franzin, il vescovo, traendo ispirazione dalle letture della domenica, ha messo in evidenza come «la vita e l’esperienza spirituale di san Luigi Orione sono una traduzione vivente della Parola». In particolare, la pagina del Vangelo, parlando di Gesù, dice che fu invitato dagli apostoli a salire sulla barca. Questo fu lo stesso invito che don Orione rivolse sempre nella sua vita al Signore, «in un modo straordinario, con fedeltà, con pienezza di cuore, con entusiasmo indomabile». Così il ritornello del salmo – “Rendete grazie al Signore perché il suo amore è per sempre” – si ritrova pienamente vissuto in don Orione «perché la sua vita poggiava sulla provvidenza e sull’amore fedele di Dio. Sapeva che tutto in lui era segnato da questo amore e da questa provvidenza». E, infine, l’affermazione di san Paolo: «L’amore di Cristo ci possiede» è ben visibile nel santo che è stato davvero posseduto da quell’amore e si è fatto «un uomo tutto amore, un uomo tutto dono, un uomo tutto per gli altri». Don Macchi, prima della benedizione ha rivolto al vescovo e alla comunità presente il suo saluto, a nome anche del superiore generale don Tarcisio Vieira, assente perché in partenza per la missione orionina in Togo. Il sacerdote ha sottolineato i motivi della Famiglia Carismatica Orionina per esprimere gratitudine al Signore in questo 2024. Un anno importante perché ricorrono i 20 anni della canonizzazione di don Orione, i 50 anni della Casa di Riposo di Pontecurone e, ancora, i 100 anni dalla prima Messa del santo sull’altare di san Luigi Gonzaga nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma e i 25 anni dalla beatificazione dell’orionino don Francesco Drzewiecki.

Daniela Catalano

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