Nazaria e la “crociata pontificia”
Di Daniela Catalano
Si chiama Nazaria Ignazia March Mesa la santa protagonista di questa settimana, canonizzata da Papa Francesco il 14 ottobre 2018. Nazaria nasce il 10 gennaio 1889 a Madrid da una madre cattolica non praticante; è la nonna materna a trasmetterle gli insegnamenti religiosi. Il 21 novembre 1898 riceve la Prima Comunione e vede in sogno Gesù che la chiama e lei gli risponde: «Voglio seguirti il più da vicino possibile.» Con il permesso della nonna, s’iscrive al Terz’ordine Francescano. Nel 1904 segue la famiglia a Città del Messico, dove entra nell’ospizio diretto dalle Piccole Suore degli Anziani Abbandonati. Il 12 settembre 1909 prende il nome di suor Nazaria di Santa Teresa di Gesù e si distingue per la laboriosità e l’amore al sacrificio. La santa fa la professione temporanea il 15 ottobre 1911; nel 1912, quando le superiore aprono una casa a Oruro in Bolivia, parte con altre 9 religiose e svolge vari ruoli, persino la questuante. Nel giorno del Corpus Domini del 1914 prega Gesù di «essere ammessa alla sua celestiale scuola» e da allora inizia una dolorosa purificazione. Scrive nel suo Diario: “Mi sentii sottomessa a prove che non avevo mai immaginato”. Nel 1924 suor Nazaria cade malata e informa il confessore di sentirsi chiamata all’apostolato missionario. Il 12 febbraio 1925 si reca dal nunzio apostolico e gli confida la volontà di iniziare una “Crociata Pontificia”. Pochi mesi dopo il nunzio le dice: «Lei dovrà mettersi alla testa di questo nuovo istituto, la Crociata Pontificia. La strada è terribile, dolorosa e lei dovrà percorrerla sola. Tuttavia si faccia animo perché lavorerà per la Chiesa, per la gloria di Dio.» A suor Nazaria è affidato il “Beaterio delle Nazarene”, dove apre un orfanotrofio. Il 3 dicembre 1926 nasce ufficialmente l’Istituto delle Suore Missionarie della Crociata Pontificia, poi chiamate Missionarie Crociate della Chiesa, per la catechizzazione dei bambini e degli adulti. Il 6 gennaio 1930 suor Nazaria è eletta superiora generale e scrive le regole basate sulla spiritualità ignaziana. Nel 1943, mentre è in Argentina, è colpita da polmonite e muore il 6 luglio, a 54 anni. La sua memoria liturgica cade il 6 luglio.
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