Occhio al Bitcoin

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Di Cesare Raviolo

Anche gli Italiani stanno incominciando a investire parte dei propri risparmi in Bitcoin o in Ethereum, monete digitali che possono essere utilizzate come mezzo di scambio o di investimento, trasferite, archiviate e negoziate elettronicamente. Create da soggetti privati che operano sul web, le valute virtuali non devono essere confuse con i tradizionali strumenti di pagamento elettronici (carte di debito, carte prepagate, ecc.). Il Bitcoin, creato nel 2009 da Satoshi Nakamoto, è stato la prima criptovaluta – letteralmente “moneta nascosta” – al mondo. Come ha recentemente spiegato il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, queste monete «non sono di regola emesse da alcun operatore, sono prive di valore intrinseco e non generano flussi di reddito come cedole o dividendi. Sono create mediante procedure informatiche e non vi è alcun soggetto né attività reale o finanziaria che ne assicuri il valore. Sono scambiate su circuiti informali e opachi o su piattaforme non sottoposte ad adeguati controlli». Secondo il governatore, «coloro che le detengono hanno l’obiettivo principale di rivenderle a prezzi maggiori e in alcuni casi quello di eludere le norme fiscali, di lotta al riciclaggio di denaro e di contrasto al finanziamento del terrorismo». Dunque, queste criptoattività sono quasi una scommessa, un contratto ad alto rischio, il cui valore è svincolato da fondamentali economici. Per natura e caratteristiche della gestione, i Bitcoin sono soggetti a frequenti e fortissime oscillazioni delle quotazioni, con rialzi elevati e altrettanto marcate flessioni e, quindi, presentano non pochi rischi, a causa di questa volatilità e di andamenti che spesso sfuggono a ogni controllo. Non a caso il valore del Bitcoin è passato dai 400 dollari del 2016 ai 9.000 circa del 2021, agli attuali 57.739,57 (quotazione del 16 luglio), ma attraverso cali anche del 20% e più. Le transazioni in criptovaluta sono memorizzate in un registro digitale decentralizzato, basato sulla tecnologia blockchain, utilizzabile online e organizzata come maxi database distribuito. Per Panetta i Bitcoin «non hanno le caratteristiche per svolgere le 3 funzioni proprie della moneta: mezzo di pagamento, riserva di valore e unità di conto». Così, il governatore mette in guardia, soprattutto i piccoli risparmiatori e gli investitori poco evoluti, dagli alti rischi in cui potrebbero incorrere. È un richiamo non scontato a una virtù poco praticata, purtroppo, anche in molti altri campi del vivere odierno: la prudenza.

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