Teatro “Sociale”: al via il restauro

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Dopo 32 anni partiranno, entro la primavera, i lavori di recupero

VOGHERA – Il teatro “Sociale” di Voghera tornerà a rivivere dopo la chiusura avvenuta nel lontano 1986. Sabato 27 ottobre si è tenuta la cerimonia della posa della prima pietra che darà il via agli interventi di ristrutturazione di uno dei più importanti monumenti della città. Il “Sociale” tornerà ad ospitare eventi di livello. I lavori prenderanno il via entro la primavera del 2019 per un progetto di restauro i cui costi ammontano a 4 milioni di euro.

La cerimonia. Dopo la presentazione del progetto nella sala consiliare di Palazzo Gounela, si è tenuta la posa della prima pietra all’interno dello stesso teatro “Sociale”. Alla giornata hanno partecipato il sindaco di Voghera Carlo Barbieri, l’assessore alla Cultura Marina Azzaretti che ha seguito fin dall’inizio “l’operazione restauro teatro”, il conte Federico Radice Fossati in rappresentanza della società dei palchettisti, Carla Torselli in rappresentanza della Fondazione Cariplo, Daniele Bruno amministratore di Asm Voghera, Gianluca Tamborini responsabile del settore sviluppo di Esselunga, che, insieme alla Fondazione Cariplo guidata dal presidente Giuseppe Guzzetti, ha stanziato i contributi per gli interventi di recupero del manufatto.

“Dopo otto anni, malgrado alcuni inconvenienti che abbiamo avuto durante il nostro percorso, siamo riusciti nel 2018 a presentare il progetto di restauro che si concretizzerà con l’inizio dei lavori nel 2019. – ha detto il sindaco – Parte quindi un intervento da 4 milioni di euro che, grazie ai finanziamenti ottenuti, avrà un costo zero per i nostri cittadini. Dobbiamo ringraziare Fondazione Cariplo e l’Esselunga, perché senza di loro questo progetto non si sarebbe mai concretizzato”.

L’assessore Azzaretti, da sempre in prima linea per il recupero del teatro “Sociale”, ha dichiarato: “Oggi siamo soddisfatti per questo importante risultato anche se la nostra sfida rimane ancora aperta”.

 

Storia del teatro. Il teatro “Sociale”, la cui costruzione avvenne tra il 1842 e il 1845, ospitò nel corso degli anni opere liriche, operette, rappresentazioni di prosa, conferenze e cinema. Il suo palcoscenico fu calcato dall’allora ventenne Arturo Toscanini come direttore di “Aida” nel 1889, mentre nel 1902 venne collocato, posteriormente alla realizzazione del palco, il grande organo costruito da Angelo Cornetti di Milano. Negli anni tra le due guerre si alternarono periodi di funzionamento della struttura (sia come sala teatrale sia come cinematografo) a periodi di chiusura. Furono eseguiti vari lavori di modifica e nel 1954 l’assemblea dei palchettisti deliberò una trasformazione radicale della sala con eliminazione dei palchi allo scopo di accrescere il numero dei posti a sedere, ma non riuscì a portare ad attuazione il progetto a causa dell’intervento provvidenziale del Ministero della Pubblica Istru-zione. Quest’ultimo ricordò infatti il vincolo a cui era sottoposto il monumento, ribadendo il principio del mantenimento della struttura alle sue originarie linee architettoniche interne ed esterne. Il Ministero stesso il 22 novembre del 1955 riconobbe il teatro di interesse storico procedendo all’imposizione, ai sensi della Legge 1089/39, del vincolo indiretto sull’intero complesso.

Adibito ad uso cinematografico dal 1947 circa, il teatro cadde in uno stato di degrado e per motivi di sicurezza venne chiuso al pubblico.

 

Progetto di recupero. Trentadue anni dopo l’amministrazione comunale di Voghera ha finalmente presentato il progetto del restauro e quando saranno ultimati i lavori il teatro ospiterà 340 posti, 154 dei quali in platea. L’intervento prevede, tra le altre cose, il recupero dei palchi, delle strutture della cupola affrescata, del lampadario centrale e il rifacimento dell’impianto elettrico e di quello termico. Saranno poi installate la nuova meccanica di scena e l’impianto luci. Il teatro avrà un nuovo sipario, nuove poltroncine per platea e palchi, nuovi tendaggi, nuovi arredi dei camerini, del guardaroba e della biglietteria.

Mattia Tanzi

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