Il vescovo accolto a Carezzano

Visualizzazioni: 95

La S. Messa il 31 agosto al termine della prima parte dei lavori di restauro del campanile

CAREZZANO- Sabato 31 agosto è stata una giornata di festa per la comunità di Carezzano Superiore, frazione del Comune di Carezzano. Nel pomeriggio, alle ore 16, il vescovo Mons. Guido Marini ha celebrato la S. Messa insieme al parroco don Lorenzo Bergantin e alla presenza del diacono permanente Mauro Fossati in occasione della conclusione dei lavori di restauro del campanile, della chiesa, realizzati dalla ditta Riola di Novi Ligure. A seguire il progetto, realizzato anche grazie ai fondi dell’8xmille messi a disposizione dalla Cei, sono stati l’architetto Valentina Cinieri e l’ingegner Alberto Desimoni. Dopo aver portato a termine gli interventi sulla parte esterna, il prossimo anno si prenderà in considerazione l’interno del campanile dove è necessario rifare le scale e intervenire per mettere in sicurezza la salita. La presenza del vescovo in questo piccolo paese del Tortonese ha coinvolto non solo gli abitanti della comunità ma anche quelli delle frazioni vicine, i responsabili delle associazioni di volontariato e del Comune di Castellania Coppi ed è stata anche l’occasione per un toccante ricordo di don Lino Piccinini, originario del paese. Il sacerdote scomparso lo scorso anno, nonostante il suo incarico ad Arquata Scrivia, ha mantenuto un legame profondo con il suo luogo natale, lasciando una donazione alla parrocchia. Mons. Marini ha ringraziato don Lorenzo per l’invito e ha manifestato la sua gioia per essere ospite per la prima volta a Carezzano e per aver potuto ricordare don Piccinini. Nell’omelia il vescovo ha concentrato la sua attenzione su due gesti della liturgia: il piccolo triplice segno di croce che precede la proclamazione del Vangelo e il bacio del celebrante al libro dei Vangeli. Entrambi aiutano a capire che cosa significa vivere e ascoltare la Parola. Il primo esprime il desiderio di amare e che la nostra vita sia come vuole il Signore mentre il secondo è «come il sigillo che si mette a quel segno che ha preceduto il Vangelo». Sarebbe come confermare che si vuole creare un forte vincolo con il Signore. L’invito di Mons. Marini è stato a ripetere i due gesti nel privato quando si legge la Parola di Dio per sottolineare che si vuole ascoltarla e viverla, perché «solo con il Signore la vita fiorisce e acquista significato». La cerimonia, seguita dalla tradizionale foto di gruppo e dal rinfresco offerto nei locali della Società di Mutuo Soccorso, ha sicuramente rafforzato lo spirito di coesione e ha ribadito l’importanza della memoria storica e delle radici nelle piccole comunità.

Sergio Moi

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *