Il beato Chevrier e i preti del Prado

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Di Daniela Catalano

Questa settimana conosciamo il beato Antoine Chevrier, confidente del santo Curato d’Ars e fondatore dell’opera della Provvidenza del Prado. Nasce il 16 aprile 1826 a Lione da una modesta famiglia, a 17 anni entra in seminario ed è ordinato sacerdote nel 1850. Inizia il suo ministero come vicario in una parrocchia operaia della periferia. Nella notte di Natale del 1856, mentre prega davanti al presepe, Chevrier ha quella che definisce la “conversione”. Ricordando quel momento scrive: “È meditando sulla povertà di Nostro Signore e sul suo abbassamento tra gli uomini che ho deciso di lasciare tutto e di vivere il più poveramente possibile; è il mistero dell’Incarnazione che mi ha convertito”. Nei giorni successivi va a trovare il curato Giovanni Maria Vianney, che abita ad Ars, a meno di 40 km da Lione e, confortato dai suoi consigli, torna deciso a dare un’impronta missionaria alla sua vita. L’attenzione di Antoine si concentra subito sui “poveri più poveri”, privi non solo di mezzi ma anche di cultura e di fede. Chiede di lasciare la parrocchia, scegliendo il modesto incarico di assistente spirituale della “Città del Bambino Gesù”, una Casa di accoglienza nata per salvare la popolazione lionese dopo lo straripamento del Rodano. Nel frattempo Chevrier s’innamora di san Francesco d’Assisi e veste l’abito del terz’ordine francescano. Nel 1860 acquista la malfamata sala da ballo del Prado per trasformarla in centro di formazione cristiana di ragazzi indigenti, che chiama la “Provvidenza del Prado”. Il beato vive lì per oltre vent’anni, aiutato da molti sacerdoti, poi riuniti nella cosiddetta “Società dei Preti del Prado”. Antoine è attento alla formazione spirituale dei presbiteri e scrive libri sull’argomento, convinto che il prete ideale dovrebbe imitare Cristo sia nella vita spirituale sia in un attivo apostolato svolto in parrocchia. Muore il 2 ottobre 1879, a 52 anni, dopo una sofferta malattia ed è sepolto nella cappella del Prado. È stato beatificato a Lione da san Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1986. La sua memoria liturgica cade il 2 ottobre.

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