Giunti da lontano nel nome di Gesù
A Sale l’incontro del Centro Missionario per sacerdoti, religiosi e religiose di altri Paesi che svolgono il loro ministero in Diocesi
SALE – Lunedì 23 settembre presso l’istituto delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Sale si è svolto l’annuale incontro, organizzato dal Centro Missionario diocesano, per sacerdoti, religio-si e religiose provenienti da altri Paesi che svolgono il loro ministero e vivono la loro consacrazione in Diocesi. Dopo un momento di accoglienza siamo stati invitati da don Valerio Bersano, segretario della Pontificia Opera Missionaria a Roma, a riflettere sul tema proposto dal Papa per l’ottobre missionario prossimo “Un banchetto per tutte le genti”. Il racconto evangelico riporta la parabola del banchetto di nozze imbandito dal re per suo figlio a cui i primi invitati non partecipano. Il re non rinunciò ma inviò di nuovo i servi a invitare tutti. Papa Francesco sottolinea tre aspetti della missione della Chiesa e dei suoi discepoli. Il primo “Andate e invitate!”: la missione come instancabile andare e invitare alla festa del Signore; il secondo “Al banchetto”: la prospettiva escatologica ed eucaristica della missione di Cristo e della Chiesa e il terzo “Tutti”: la missione universale dei discepoli di Cristo e la Chiesa tutta sinodale-missionaria. Dopo aver ascoltato gli spunti proposti da don Valerio abbiamo vissuto, in un clima molto familiare, un tempo di condivisione e di dialogo secondo lo stile sinodale. Da esso sono emerse alcune considerazioni: l’ascolto e l’accoglienza sono la base per poter incontrare nuove realtà diverse per lingua, tradizione e cultura; la necessità di tempo per poter comunicare la nostra umanità e testimoniare la presenza di Gesù in noi; la valorizzazione dei giovani che con la loro apertura sincera sono stimoli nuovi nella società odierna chiusa nell’individualismo e la gratitudine nei confronti di tutti coloro che lasciano la loro patria per servire le comunità italiane testimoniando la vivacità della fede. Dopo un breve momento di pausa abbiamo celebrato insieme l’Eucarestia presieduta da Mons. Guido Marini e animata da canti e danze delle religiose di diversi Paesi. Nell’omelia il vescovo ha condiviso con i presenti alcune riflessioni che prendono spunto da due immagini: un bambino in braccio al papà e un neonato di pochi mesi. La prima sottolinea la bellezza della nostra vita con il Signore, noi siamo come quel bambino che il Signore tiene stretto a sè e quel bambino è sereno e contento, sa di essere amato e custodito, la nostra vita trova il suo significato proprio in quelle braccia innamorate che ci accolgono e segnano ogni passo della nostra vita. La seconda ci trasmette cosa vuol dire nella vita della fede l’essere e vivere da figli e dunque sperimentare quella pienezza della vita che solo da qui ci viene donato. Noi non siamo certi che quello che il Signore ci dona sia così buono e sia per noi, dubitiamo, tentenniamo, perché quella bocca la chiudiamo al suo nutrimento, alla sua parola, alla sua presenza; noi abbiamo fatto l’abitudine a tutto e nulla ci sembra più un dono, ciò che ci circonda e tutto ciò che la grazia di Dio ha messo sul nostro cammino; noi non siamo come quel bambino abbandonati alle braccia di chi ci ama, non crediamo che tutto sia un dono d’amore. La fede è vivere senza timore e senza preoccupazione tra le braccia di Dio del quale crediamo che l’Amore segni tutta la nostra vita. Infine, il vescovo ci ha invitati a chiedere la grazia di vivere e testimoniare il nostro rapporto filiale con Dio, questa è la missione, questo è il fascino che attrae e che porta al Signore Gesù. Al termine Mons. Marini ha annunciato che don Stefano Calissano, da tempo direttore del Centro Missionario diocesano, ha concluso il suo incarico e sarà sostituito da suor Patrizia Gestro che già da un anno ha iniziato a collaborare con i membri dell’ufficio insieme a due coppie dell’Equipe Notre Dame (END) di Tortona.