Benvenuta L. col tuo inglese

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Di Davide Bianchi

Qualche mese fa scrissi un pezzo per questa rubrica intitolato “In attesa dell’Oceania” nel quale descrivevo la variegata composizione multietnica della classe nella quale insegno. In questo variopinto melting pot linguistico e culturale quasi tutti i continenti sono rappresentati: oltre a bambini italiani, ho alunni provenienti dall’Est Europa, dall’area dei Balcani, dall’America Latina e Caraibica, dall’Africa Occidentale e Subsahariana, e dal Sudest Asiatico. All’appello mancava un rappresentante dell’Oceania, qualcuno che provenisse da quelle parti e che ci consentisse di completare il puzzle geografico con l’ultimo pezzo. Purtroppo per ora questa persona non è ancora giunta nella nostra classe, ad arricchire il nostro vivace mondo e a fornirci un quadro compiuto sul piano geografico-continentale della sezione nella quale lavoro. Nonostante dunque alcun rappresentante del “Continente Nuovissimo” si sia ancora palesato nei paraggi dello spazio cosmopolita ed ecumenico, il primo giorno di questo nuovo anno scolastico è arrivata una nuova alunna: il suo nome è L. e viene dallo Sri Lanka, storicamente conosciuto come Ceylon, un meraviglioso stato insulare a Sudest della penisola Indiana. Alla luce della sua particolare morfologia a forma di goccia e della sua posizione geografica in prossimità del Golfo del Bengala, lo Sri Lanka è stato anche denominato la “Lacrima dell’India”. L. è una bambina di sette anni, alta, dai lunghi capelli neri e dalla carnagione olivastra, è estremamente educata e rispettosa, ma per me ciò che fa di L. un elemento importante di questa classe e di questo progetto è soprattutto il fatto che parla un buon inglese. Gran parte della popolazione singalese parla, per ragioni storiche e culturali, un’eccellente inglese dato che il Paese è stato una colonia britannica fino all’anno della sua indipendenza nel 1948 ed è tuttora membro del Commonwealth delle nazioni. L’inserimento di L. e soprattutto le sue abilità linguistiche potrebbero portare a un’ulteriore accelerazione e incremento qualitativo della lingua nella quale lavoriamo e comunichiamo tra noi per la metà delle ore del tempo scuola. Le capacità di L. potrebbero condizionare positivamente il nostro lavoro e incentivare e motivare il gruppo a incamerare vocaboli ed espressioni idiomatiche più velocemente e con maggior vigore. Non solo, L. potrebbe rappresentare una buona occasione al fine di ragionare in maniera più critica e analitica anche sull’inglese parlato dal sottoscritto.

biadav@libero.it

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