Biodigestori: il no dei tre comitati

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«La Provincia cambi modo di vedere e programmare». Contrari i sindaci di Stradella e Portalbera. E i Vigili del fuoco bocciano la relazione sulla sicurezza

STRADELLA- Si allarga la mobilitazione contro i biodigestori che dovrebbero sorgere in Oltrepò orientale. «La Provincia metta mano al piano di coordinamento territoriale e coinvolga comitati, associazioni e cittadini nella programmazione di tali impianti in aree idonee con caratteristiche e regole fissate»: è questo l’appello partito all’indirizzo di Piazza Italia, sabato scorso, dal municipio di Stradella dove si sono ritrovati i referenti dei tre comitati civici, Ettore Brandolini (Stradella-Portalbera), Andrea Montis (Pinarolo Po) e Fausto Meardi (Casei Gerola-Molino dei Torti), che si stanno battendo contro l’insediamento dei biodigestori sui loro territori. Con loro hanno dialogato i sindaci di Stradella e Portalbera, Gianpiero Bellinzona e Maurizio Gramegna, Patrizio Dolcini di Legambiente Voghera-Oltrepo, consiglieri comunali, amministratori e associazioni. «È necessaria una programmazione più ampia che tenga conto delle criticità della zona. – il parere dei comitati – Purtroppo gli imprenditori vedono il territorio come una risorsa da depredare e fare business perché i terreni costano poco, mentre la popolazione subisce solo svantaggi. La Provincia cambi modo di vedere e programmare, vietando certi impianti ed impatti, che devono tenere conto di quanto c’è già, a livello di insediamenti e logistiche». I sindaci hanno ribadito le loro perplessità: «L’insediamento di impianti per la produzione di biometano sta diventando il maggior business lungo il tracciato dell’autostrada A21. – ha detto il sindaco di Stradella, Gianpiero Bellinzona – Si vanno ad autorizzare impianti in zone problematiche, per assenza di fonti rinnovabili, senza un’attenta valutazione viabilistica e ambientale. Non siamo contrari a prescindere a questi impianti, ma occorre uscire da una gestione finalizzata solo a percepire fondi pubblici». Per Maurizio Gramegna, primo cittadino di Portalbera, «serve un tavolo comune dove si possa parlare di territorio, delle sue necessità e di come risolverle. Alcuni impianti sarebbero utili e interessanti, ma va discusso come e dove farli, come gestirli e quale impatto abbiano realmente». Il sindaco Bellinzona ha anche annunciato che i Vigili del fuoco hanno bocciato la relazione sulla sicurezza presentata per l’impianto che dovrebbe sorgere tra Stradella e Portalbera. Intanto, salgono a quota 1.500 le firme raccolte tra i due centri in un mese di mobilitazione per dire “no” al progetto. E domenica è iniziata la raccolta firme anche a Pinarolo Po per opporsi all’impianto che dovrebbe sorgere in località Casa Bellotti.

Oliviero Maggi

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