L’Azione Cattolica e le sfide future

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Domenica scorsa a Tortona l’assemblea associativa all’inizio dell’anno pastorale. Il saluto del vescovo al presidente e a tutti i partecipanti

TORTONA – Domenica 6 ottobre l’Azione Cattolica diocesana ha vissuto un importante momento associativo: l’Assemblea diocesana che si è svolta a Tortona in Seminario.

Il pomeriggio è stato aperto con un momento di preghiera nella cappella, guidato dall’assistente unitario don Cristiano Orezzi, alla presenza del vescovo Mons. Guido Marini. Dopo l’invocazione dello Spirito Santo e la lettura del passo del vangelo, il vescovo ha preso la parola e, dopo aver salutato il presidente Paolo Zani, l’assistente e tutti i presenti, ha espresso la sua gioia nell’incontrarli proprio all’indomani dell’avvio dell’anno pastorale dedicato al tema della speranza. A questo proposito il vescovo ha ricordato che è lo Spirito Santo che rende la Chiesa colma di speranza.

«Quando lo Spirito Santo invade i cuori c’è un triplice frutto che si rende presente sul volto della Chiesa e sui nostri volti. – ha detto – Il frutto della gratitudine perché l’amore di Dio è grande e accompagna le nostre vite; il frutto della spensieratezza perché di Dio ci si può fidare e di nulla dobbiamo avere paura e il frutto della gioia perché è così bello il Signore e così fedele il suo amore che non possiamo non essere nella gioia».

Mons. Marini ha aggiunto che «il volto del Signore splende nella misura in cui la sua Chiesa avverte di essere amata, di essere costruita, di essere accompagnata, di dipendere esclusivamente dalla grazia di Dio e vive in questo rendimento di grazia, in questa spensieratezza e in questa gioia».

Un segno evidente che la Chiesa mette il Signore al centro ed è capace di prendere il largo è il desiderio di un’adorazione eucaristica quotidiana e perpetua. All’A.C. il vescovo ha ricordato che si prende il largo «soltanto quando si prende sul serio il Signore, quando lo si mette al centro della vita, quando realmente ci si fida, ci si affida al suo amore, non quando remiamo noi ma quando lasciamo a Lui il timone». Ha, poi, esortato l’associazione a impegnarsi nell’anno pastorale nella formazione per gli adulti, nella piena realizzazione delle comunità pastorali che possono trovare nell’A.C. una grande alleata e, infine, nel vivere pienamente il Giubileo.

Dopo la sua benedizione, gli associati si sono ritrovati nel salone per un’apertura dei lavori… in musica. È stato, infatti, eseguito in diretta davanti al vescovo l’inno annuale dell’ACR, intitolato “È la tua parte” che è stato scritto e realizzato da tre giovani della A.C. diocesana: Andrea Pruzzi, Riccardo Diamante e Greta Poggi. A loro va il merito di aver vinto il concorso nazionale con il risultato che tutta l’ACR italiana canterà la loro composizione durante l’anno.

Il presidente Paolo Zani ha poi lasciato la parola a Giulia Silla, ex presidente diocesana nel precedente mandato, per una riflessione sul documento assembleare realizzato lo scorso febbraio. Silla ha messo in evidenza l’importanza del senso di responsabilità che deve essere proprio di ogni associato, affinché la missione dell’A.C. sia vissuta nella sua autenticità. Ognuno deve conoscere e vivere con convinzione la proposta associativa e coltivare rapporti di comunione nella vita diocesana. L’associazione è forte della capacità di essere intergenerazionale e con un’ispirazione democratica che la rende sempre pronta al dialogo e a collaborare con i sacerdoti e il vescovo. I presenti, poi, suddivisi in gruppi, hanno affrontato le quattro tematiche individuate nel documento che sono: persone e comunità; comunione e responsabilità; formazione e cultura; spiritualità e sinodalità.

Dopo un momento di condivisione su quanto emerso, l’assemblea è terminata con un aperitivo consumato in amicizia.

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