Melania in campo

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Di Silvia Malaspina

Cara la mia Melania Knauss in Trump, lo scorso 8 ottobre nelle librerie americane è uscito il tuo libro autobiografico: Melania: A Memoir. L’incipit verte sulla tua infanzia in Slovenia, che allora (anni ’70) faceva parte della Jugoslavia, a seguire i primi passi come modella, il trasferimento a Milano e poi a Parigi e il successo crescente, grazie al quale sei infine approdata negli Stati Uniti. Qui nel settembre del 1998 hai incontrato Donald Trump che, folgorato dal tuo metro e ottanta di eclatante avvenenza, ha liquidato senza troppi complimenti, ma con una sontuosa buona uscita (questo tu l’ometti), la seconda moglie Marla Maples, impalmandoti con una faraonica cerimonia nel 2005. Il battage pubblicitario sulla tua autobiografia è massiccio, lo stesso Donlad sui social ha invitato gli americani a comprarlo: “Sono molto orgoglioso di Melania! Il suo libro è uscito a livello nazionale ed è in vendita ovunque. È davvero fantastico! È anche una bravissima scrittrice. È un regalo perfetto per Natale. Acquistatelo ora e godetevelo”. Cara Melania, sono un po’ perplessa: mi sono assuefatta a vederti nella parte della bella statuina che accompagna, silente, lo straripante coniuge, limitandosi a sorridere a favore di fotografi. Ti ho sempre associata a un’altra donna bellissima, Veronica Lario in Berlusconi, talmente defilata e lontana dalle esternazioni del marito, da meritarsi, durante il premierato di quest’ultimo, il soprannome “la muta di Macherio”. Tu, Melania, come Veronica, hai per lungo tempo fatto buon viso a cattivo gioco, bypassando le scorribande extraconiugali della tua metà con glaciale nonchalance ma, in questo libro, ti sei tolta qualche sassolino dalle décolleté Louboutin, rivendicando con fermezza le tue opinioni, talvolta discrepanti da quelle portate avanti da Donald nella sua campagna elettorale, come sui due temi scottanti di aborto e immigrazione. Mi piacerebbe, cara Melania, che con questo libro tu possa sfatare il millenario cliché che prevede che una donna di bell’aspetto non possa essere anche acuta. Scriveva la giornalista Barbara Walters: “Forse perché è così carina, non ci aspettiamo che sia così intelligente”. Temo, invece, che questa pubblicazione sia un’astuta mossa dell’entourage di Donald che, da quando se la deve vedere con Kamala Harris, ha perso punti nei sondaggi di popolarità che governano la campagna presidenziale. Kamala si è aggiudicata l’appoggio di molte signore dello star system, da Julia Roberts a Barbra Streisand. Forse Donald, stante la carenza di celebri supporters muliebri, vorrà recuperare punti schierando la moglie!

silviamalaspina@libero.it

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