I beati Acutis e Frassati esempi di vita per i giovani

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Incontro degli animatori della comunità pastorale “Sacro Cuore di Gesù” di Serravalle Scrivia. Il saluto di Mons. Guido Marini

SERRAVALLE SCRIVIA- Nella serata di domenica 13 ottobre i giovani della Comunità Pastorale “Sacro Cuore di Gesù”, comprendente le parrocchie di Serravalle Scrivia, Stazzano e Vargo si sono ritrovati per iniziare il cammino del nuovo anno pastorale che sarà diviso in due parti. Il gruppo degli animatori che seguono i giovani ha presentato i contenuti per i ragazzi. Da ottobre a febbraio sarà offerto un percorso di formazione che avrà come tema l’Eucaristia e da marzo in poi l’attenzione sarà riservata alla preparazione del Grest. Durante la prima parte si alterneranno incontri con figure che sono testimoni dell’importanza dell’Eucaristia nella vita e momenti di condivisione su ciò che sarà annunciato a occasioni di fraternità ed esperienze fuori dall’oratorio. La prima serata, iniziata come sempre con la preghiera dei Vespri, ha visto la presenza del vescovo. Mons. Guido Marini, che ha voluto pregare con i giovani e rivolgere un saluto per augurare un buon cammino a loro e ai responsabili. Ha indicato come esempi due giovani che hanno avuto nell’Eucaristia un punto fermo nella loro vita: il beato Carlo Acutis e il beato Piergiorgio Frassati. Due figure semplici e normali di ragazzi e giovani che avevano una luce e un’armonia speciali capaci di affascinare gli altri. «Carlo a soli 9 anni ha deciso che non sarebbe passato un giorno senza avere un contatto con l’Eucaristia, – ha raccontato il vescovo perchè lì sapeva di essere davanti a Gesù che gli donava una luce in grado di trasformarlo. Anche Frassati, quando andava a Oropa, dove aveva la casa estiva, passava intere notti davanti all’Eucaristia e non perdeva mai la Messa quotidiana. Una volta, addirittura, dovendo fare un’escursione in montagna, – attività che amava molto praticare – chiese ai suoi amici di svegliarsi molto presto per andare a Messa prima della partenza». Il vescovo ha ricordato come nell’Eucaristia, vissuta sia nella celebrazione eucaristica sia nell’adorazione personale, Acutis e Frassati hanno trovato un senso nuovo e profondo alla quotidianità. Dopo aver terminato la riflessione Mons. Marini ha salutato personalmente i ragazzi che hanno concluso l’incontro con la cena.

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